Svolta in Giappone: per la prima volta una donna sarà premier

La vittoria della 64enne "dama di ferro" Sanae Takaichi nell’elezione interna al Partito liberal-democratico schiude le porte al governo, il 15 ottobre il voto in Parlamento. Paladina del riarmo e del "nazionalismo paternalistico"
October 4, 2025
Svolta in Giappone: per la prima volta una donna sarà premier
Sanae Takaichi, ha 64 anni e guiderà il Partuito liberal-democratico
Una “svolta” epocale? Forse e comunque la conferma di una crescente base di consenso per la politica “al femminile” dentro e fuori il partito di maggioranza. La vittoria della 64enne Sanae Takaichi nell’elezione interna al Partito liberal-democratico per la presidenza ha sicuramente un’importanza storica. Sia perché le consegna la formazione che dal 1955 è quasi ininterrottamente al potere in quella che oggi è la quarta economia del mondo dopo avere sfiorato il primato, ma anche perché, come da tradizione della politica nipponica, questa carica le apre le porte della guida del governo. Una carica che dovrà essere confermata il 15 ottobre dal Parlamento dove in entrambi i rami la coalizione guidata dal suo partito è in minoranza dopo avere perso il controllo della Camera dei Consiglieri lo scorso ottobre e quella della Camera dei Rappresentati a luglio 2024.
Una vittoria, quella di Takaichi, cercata ma anche in qualche modo annunciata, dopo la corsa (fallita) alla guida del partito e a raccogliere l’eredità di Shinzo Abe nell’autunno 2021. Una competizione vinta da Fumio Kishida, ma sia lei, sia la rivale in tono minore nel partito, Seiko Noda erano state la prime donne in 13 anni a provare a raggiungere la leadership rompendo il “tetto” posto dalla maggioranza interna, conservatrice e maschilista pur con diverse sfumature. Nell’occasione però, proprio in contrasto con la pacifista e femminista Noda, la conservatrice Takaichi aveva puntato sul quello che i media nipponici avevano definito “nazionalismo paternalistico” e sulla spinta al rafforzamento dell’apparato militare.
Lo scorso anno, nel voto che aveva dato la vittoria a Shigeru Ishiba, la neopresidente era stata sconfitta al secondo scrutinio dopo avere vinto il primo. Questa volta, dando il cambio allo screditato Ishiba durato alla guida del governo meno di un anno, la neoeletta ha scavalcato candidati “di peso”, del calibro di Shinjiro Koizumi, 44enne figlio dell’ex primo ministro Junichiro Koizumi e attuale ministro dell’Agricoltura, Foreste e Pesca.
Sanae Takaichi potrebbe restare in carica come presidente dei liberal-democratici fino al 2027, ma molto dipenderà dal consenso che riuscirà a garantirsi nella carica di premier e da eventuali manovre contrarie nel partito. Tuttavia ha potuto e potrà capitalizzare sulla lunga esperienza politica e anche sui suoi precedenti incarichi ministeriali, prima al dicastero degli Interni e poi a quello della Sicurezza economica.
Tra le sfide, quella di rilanciare l’economia, possibilmente nella linea (quella di Abenomics) ereditata dei predecessori, e i rapporti con l’alleato americano resi complicati dalla presidenza Trump. Sul primo fronte Tomohisa Ishikawa, economista capo del Japan Research Institute di Tokyo segnala come “Takaichi parli di ‘politica fiscale espansiva responsabile’ ma la domanda è se questo approccio possa essere efficace nel coniugare una sana politica fiscale con la crescita economica. Spero che ci possa essere maggiore attenzione per un consolidamento fiscale rispetto al passato”. Sul secondo punto, Yuka Hayashi, vicepresidente del think tank Asia Group con sede a Washington ricorda l’esperienza di Takaichi anche come osservatrice di lungo corso delle relazioni Usa-Giappone e che per questo “è fiduciosa di potere costruire solidi rapporti con il presidente Trump. La ragione sta nel fatto che la sua politica privilegia quello che definisce “Japan first”, corrispondente all’ ‘America first’ trumpiano”. Non manca chi mette il discussione le sue idee nazionaliste e teme che questo possa complicare ulteriormente i rapporti con Corea del Sud e Cina, anche se la sua intelligenza politica probabilmente consiglierà cautela per non indebolire ulteriormente l’immagine del partito.
Sicuramente dall’affermazione della Takaichi esce rafforzata l’immagine della donna giapponese che sempre più, come dimostra il terzo mandato in corso nella carica di governatore di Tokyo di Yuriko Koike, sta dimostrando capacità e seguito oltre la volontà di affermazione in una società con con forti resistenze ad abbandonare i ruoli tradizionali.

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