Sul tunisino taglia di 100mila euro. «Fu in carcere in Italia»

Era indagato e già sospettato di preparare un grave attacco. L'autista polacco del Tir avrebbe lottato fino alla fine. Nessun italiano tra i feriti
December 20, 2016
Sul tunisino taglia di 100mila euro. «Fu in carcere in Italia»
Due foto del ricercato tunisino diffuse dalla procura generale della Germania
Fino a 100mila euro di ricompensa per chiunque fornisca informazioni sul tunisino sospettato della strage di lunedì sera a Berlino, quando un camion è stato lanciato sulla folla in un mercatino di Natale, facendo almeno 12 morti e 48 feriti. Lo ha annunciato la Procuratore federale tedesca. Il ricercato si chiama Anis Amri, è alto 1,78 metri, pesa circa 75 chilogrammi, ha capelli neri e occhi marroni, ha alcuni tatuaggi sul collo e sul naso. «Potrebbe essere armato ed è pericoloso». Su di lui pende un mandato di cattura internazionale, è ricercato in tutta Europa.
Tra i feriti, 14 risultano in gravi condizioni. Non ci sono italiani ricoverati. Risulta ancora irreperibile Fabrizia Di Lorenzo, 31enne di Sulmona, il cui cellulare è stato ritrovato sul luogo dell'attacco.

Chi è il giovane tunisino ricercato in tutta Europa

Il tunisino Anis Amri, 24 anni, viene descritto dagli inquirenti come un individuo pericolo e violento, ma fino a pochi anni fa non sarebbe stato radicalizzato. Era arrivato in Germania dall'Italia nel luglio 2015, sbarcato sulle nostre coste nel febbraio 2011 quando dichiarò di essere minorenne. Nel nostro Paese è stato incarcerato per quattro anni all'Ucciardone di Palermo. Fonti investigative qualificat
a
. In conferenza stampa

L'attentatore forse non era solo

L'autore della strage dunque resta ancora in fuga. "Una o più persone", "con un'arma", probabilmente quella usata per uccidere l'autista polacco del camion, ha precisato il capo della polizia di Berlino Klaus Kandt, non escludendo la possibilità della presenza di un commando. Quanto alle vittime, sei sono state identificate come cittadini tedeschi. Dei 48 feriti, 14 stanno lottando tra la vita e la morte, riferisce il ministero dell'Interno.

L'autista polacco ha cercato di evitare la strage

L'autista polacco del tir non è stato ucciso subito ma ha provato a evitare la strage scatenando una lotta nella cabina. Lo rivela la Bild citando fonti investigative e aggiungendo che sul suo corpo sono state riscontrate ferite da taglio. Il 37enne polacco secondo gli investigatori è stato colpito ripetutamente con un coltello, prima di essere ucciso con un colpo d'arma da fuoco alla testa quando il veicolo era già fermo.

Rivendicazione del Daesh. Rilasciato il pachistano

L'attentato è stato rivendicato dai jihadisti del Daesh attraverso l'agenzia Amaq. Il richiedente asilo pachistano che era stato arrestato dopo la strage perché sospettato di esserne l'autore è stato rilasciato dalle autorità tedesche. "I test forensi eseguiti finora non hanno fornito indicazioni sulla presenza dell'accusato nell'abitacolo del camion durante l'attacco", ha reso noto la procura.

Massima allerta a Berlino, accuse a Merkel dalla destra

L'allerta nella capitale tedesca resta alta e le misure di sicurezza sono state rafforzate. Così come, con il passare delle ore, è aumentata la pressione politica sulla cancelliera Angela Merkel, che ieri ha confermato la sua linea sull'accoglienza dei migranti in Germania. "Questi sono i morti di Merkel!" ha tuonato Pretzell Marcus, uno dei leader del partito della destra populista Alternative per la Germania (AFD),che da sempre tiene una linea dura sulla questione dei migranti. Accuse che il ministro dell'Interno Thomas de Maizière ha definito "odiose" alla Bild.

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