Starmer scavalca a destra Trump sull'immigrazione

Presentata a Westminster la riforma del diritto di asilo. Saranno deportate più famiglie con bambini. Rivolta interno ai laburisti: è immorale
November 16, 2025
Starmer scavalca a destra Trump sull'immigrazione
Migranti durante un attraversamento del Canale della Manica /Ansa
Il nuovo piano sull’immigrazione irregolare del premier laburista Keir Starmer non ha nulla di sinistra. Anzi. L'iniziativa, così sottolineano gli addetti ai lavori, si configura come una stretta ordita sull’onda del crollo dei consensi per inseguire le politiche promesse dalla destra del leader trumpiano di Reform Uk, Nigel Farage.
L’obiettivo di Downing Street è ridurre drasticamente le domande d'asilo. La proposta messa a punto dal governo per raggiungerlo è articolata in 38 misure schematizzate in un documento presentato a Westminister dalla ministra degli Interni Shabana Mahmood.
Tre sono quelle chiave. La prima è l’accelerazione delle deportazioni che scatta quando le richieste di asilo vengono respinte, con una forte limitazione ai ricorsi legali. Smette di essere una priorità la tutela delle famiglie con bambini: «Il governo offrirà a loro un supporto finanziario per consentire il ritorno nel loro Paese d’origine», si legge nel policy paper, ma non esiterà più nel deportarle perché questo approccio può portare a «incentivi particolarmente perversi» all’immigrazione irregolare come può essere, per esempio, l’idea di farsi accompagnare dai figli negli attraversamenti Oltremanica solo perché ciò rende più difficile il rimpatrio.
Lo status di rifugiato, questa è la seconda, sarà rivisto ogni 30 mesi (oggi è di cinque anni) con il rischio di perderlo se nel frattempo il Paese d’origine torna a essere «sicuro».
La terza riguarda la richiesta di residenza permanente: Starmer vuole consentirla solo a chi trascorre sull’isola britannica 20 anni, il quadruplo del limite attuale.
L’Home Office minaccia inoltre di interrompere il rilascio dei visti per persone provenienti da tre paesi africani - Angola, Namibia e Repubblica Democratica del Congo - se i loro governi non collaboreranno maggiormente sui rimpatri disposti da Londra.
Potrebbe essere aumentato, inoltre, il compenso in denaro (ad oggi massimo di tremila mila sterline) stanziato a incentivare il ritorno a casa su base volontaria. Cosa che fa infuriare l’ultradestra che aveva già applaudito a una misura controversa, poi ritirata: chiedere ai migranti di pagare con i propri gioielli (non le fedi nuziali) il costo delle procedure di richiesta asilo.
Il piano ha, letteralmente, spaccato il partito di governo. La ministra Mahmood l’ha presentato come un’azione necessaria a resettare un sistema, come quello migratorio, «fuori controllo» e «ingiusto». «Mentre le richieste di asilo diminuiscono in Europa - ha sottolineato -, qui aumentano, e ciò è dovuto alla generosità comparativa della nostra offerta di asilo rispetto a molti nostri vicini europei. Molti parlamentari laburisti, tuttavia, lo hanno definito «crudele» e «moralmente fallimentare», «distopico».  
Nel prefazione, al documento «della svolta», il premier Starmer ha spiegato che il partito deve riconoscere che «il mondo è cambiato».

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