Rifiuti, la Cina mette in ginocchio il mondo
di Luca Miele
L'ultimo Paese ad entrare in crisi è stata l'Australia, dopo la decisione di Pechino di bloccare le importazioni di 24 tipi di rifiuti da riciclare. Ricadute anche per Usa e Europa

L'ultima, in ordine di tempo, a lanciare l'allarme è stata l'Australia. La decisione della Cina, presa a inizio anno, di «bannare» le importazioni di 24 tipi di rifiuti da riciclare, carta e plastica in testa, sta mandando al tappeto il sistema di smaltimento del Paese. Il motivo? Presto detto: la decisione di Pechino riguarda ben il 99 per cento dei rifiuti che Canberra impacchetta e spedisce al «vicino». Nel 2017 l'Australia ha esportato in Cina 1,25 milioni di tonnellate di rifiuti. Ma non si tratta certo di un'eccezione. Gli Stati Uniti espo
Non più la discarica del mondo

La decisione cinese, che ha spiazzato il mondo, nasce dalla svolta ecologia di Xi Jinping. Il presidente cinese ha raccolto gli umori sempre più neri dei cinesi sulle catastrofiche condizioni ambientali del Paese. E ha lanciato il suo editto contro la «
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