Putin andrà alla corte di Modi: così la Russia cerca nuove sponde politiche
di Luca Miele
Appuntamento il 5 dicembre. I due Paesi hanno legami sempre più stretti, a cominciare dai flussi di petrolio e armi

Dopo la doppietta di settembre - quando si sono visti in occasione dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco) e della parata a Pechino per “festeggiare” i 70 anni della “vittoria cinese” della Seconda Guerra mondiale, in entrambi i casi ospiti del presidente cinese Xi Jinping, - Vladimir Putin e Narendra Modi si incontreranno di nuovo. Questa volta direttamente in India il 5 dicembre per il 23esimo vertice India-Russia. Sarà la prima visita del presidente russo in India dall'inizio del conflitto in Ucraina nel febbraio 2022. Quella tra i due leader è, d’altronde, una lunga “amicizia” punteggiata da incontri e strette di mani e incoronata da parole molto calorose. "Anche nelle situazioni più difficili, India e Russia hanno sempre camminato fianco a fianco", sono le parole spese da Modi in Cina. E ancora: "La nostra stretta cooperazione è importante non solo per i popoli di entrambi i Paesi, ma anche per la pace, la stabilità e la prosperità globali".
A sua volta, il ministro degli Esteri russo, Sergeij Lavrov – impegnato nella preparazione del summit – ha blandito l’alleato indiano: "Abbiamo pieno rispetto per gli interessi nazionali dell'India, pieno rispetto per la politica estera che Narendra Modi sta portando avanti per promuovere questi interessi nazionali. Manteniamo contatti regolari al massimo livello". Lavrov ha inoltre chiarito che l'India è "perfettamente in grado" di prendere le proprie decisioni nelle relazioni commerciali, comprese quelle relative al petrolio russo. Un messaggio che ha un chiaro destinatario: gli Stati Uniti. Di fronte al rimescolamento strategico globale, e all’arretramento degli Usa di Donald Trump (che sembra non fare più distinzioni tra Paesi "amici" e non amici, si veda il trattamento poco a colpiti di dazi nei confronti non solo dell’India ma anche di Corea del Sud o di Taiwan), quello che si è spalancato dinanzi alla Russia di Putin è uno spazio politico per compensare l’ostracismo occidentale, favorendo paradossalmente il ricompattamento di un fronte alternativo a quello Occidentale, fronte che ha in Cina, India e Russia tre “epicentri”.
D’altronde i legami tra Mosca e New Delhi sono sempre più stretti. Petrolio compresi, nonostante l’anatema di Trump che vuole fermare le vendite del greggio russo. La Russia è il principale fornitore di petrolio greggio dell'India. Le statistiche mostrano che l'India ha acquistato circa 1,3 milioni di barili al giorno di greggio russo tra gennaio e luglio 2025, rappresentando oltre un terzo delle importazioni totali. Il petrolio russo, che rappresentava solo il 2% delle importazioni totali dell'India prima dell'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca, è aumentato vertiginosamente fino a superare il 40% a giugno 2024. A dicembre, i due paesi hanno firmato un accordo decennale da 13 miliardi di dollari per la fornitura di 500.000 barili di greggio al giorno alla raffineria privata indiana Reliance. Gli scambi commerciali tra i due Paesi sono aumentati fino a 66 miliardi di dollari nel 2024, con l'obiettivo di raggiungere i 100 miliardi di dollari entro il 2030. Al vertice della Sco, Russia e India hanno anche discusso della cooperazione in materia di difesa e della possibilità di ulteriori importazioni di unità di difesa aerea S-400. Non solo: la Russia rappresenta oltre il 50% delle attrezzature militari indiane (anche se la percentuale è in calo rispetto al passato): l'India è il maggiore importatore di armi russe al mondo.
Si tratta di un’amicizia esclusiva? Qui serve cautela, perché New Delhi non vuole farsi di certo “ingabbiare” in un rapporto unico. La cosiddetta “autonomia strategica”, che nel contesto indiano viene anche definita Non-allineamento 2.0, è la stella polare della politica indiana. Secondo il sito di analisi Modern Diplomacy, la vera forza dell’India risiede proprio nella sua "opzionalità", “ovvero nella capacità di coltivare molteplici partnership senza vincolarsi completamente a un singolo blocco".
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