Pioggia di fuoco su Kiev, decine di morti. «Mosca rifiuta la pace»

Quasi 600 ordigni hanno colpito il Paese e in particolare la capitale: 18 gli uccisi (4 sono bambini).Il presidente Zelensky lancia un appello al mondo: ci aspettiamo una reazione
August 27, 2025
Pioggia di fuoco su Kiev, decine di morti. «Mosca rifiuta la pace»
ANSA | Un edificio distrutto a Kiev
Il palazzo si è accartocciato su sé stesso. Non ha più finestre né mura. Una voragine ha inghiottito stanze e vite. Resta, sbilenco, solo lo scheletro, circondato da un ammasso di detriti. «Sono stato sepolto dalle macerie – racconta alla Cnn Vitaliy Protsiuk –. Quando sono emerso, tutto era avvolto da polvere e fumo. Ho guardato in alto: il tetto era crollato e i piani dal quarto al primo erano completamente distrutti». L’uomo stava correndo in un rifugio, quando l’esplosione ha polverizzato il palazzo dove abita a Kiev. «Non trovo più mia moglie», dice. Una pioggia di droni e missili ha investito la capitale ucraine e altre 14 località disseminate nel Paese: 18 persone sono rimaste uccise, tra cui quattro bambini. Almeno 38 persone sono rimaste ferite. Sono stati danneggiato edifici in tutti i quartieri della capitale.
«Si è trattato del secondo più grave attacco dall’inizio dell’invasione», fanno sapere le autorità ucraine che hanno “contato” 598 droni e 31 missili russi. «Questi attacchi sono oggi una chiara risposta a tutti coloro che, per settimane e mesi, hanno chiesto un cessate il fuoco e una vera diplomazia. La Russia sceglie la balistica invece del tavolo dei negoziati», ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Colpiti anche edifici appartenenti all'Unione Europea e al British Council. «Putin sabota la pace», ha detto il primo ministro britannico, Keir Starmer. Sia Londra che Bruxelles hanno convocato l’ambasciatore russo. «Questi attacchi vergognosi minacciano la pace che il presidente sta perseguendo», ha dichiarato Keith Kellogg, l'inviato speciale di Donald Trump per l'Ucraina. Per la premier italiana, Giorgia Meloni i raid russi dimostrerebbero «che la Russia non ha alcuna volontà di negoziare la fine della guerra».
Sull’altro fronte, il ministero della Difesa russo ha dichiarato che Mosca ha colpito «imprese del complesso militare-industriale e basi aeree militari in Ucraina», utilizzando «armi ad alta precisione». Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, che ha parlato di «un successo militare», ha affermato che Mosca è ancora interessata ai colloqui di pace, ma ha sottolineato che «l’operazione militare speciale continua».
Con l’allontanarsi del summit in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin, il fantasma della pace in Ucraina diventa sempre più esangue. E evanescente.Al contrario, il fronte alternativo a quello occidentale sembra diventare più solido e ampio. Mercoledì si ritroveranno a Pechino per festeggiare il “Giorno della Vittoria” – la fine della Seconda Guerra Mondiale dopo la resa formale del Giappone – «i leader di alcune delle nazioni più pesantemente sanzionate al mondo: Russia, Corea del Nord, Iran e Myanmar», scrive la Reuters. Putin ritroverà dunque non solo il padrone di casa, il presidente cinese Xi Jinping ma anche il leader nordcoreano Kim Jong-un: sarà la prima volta che appariranno in pubblico insieme a Xi. Sul palco, ad assistere alla parata militare, ci saranno anche il capo della giunta birmana Min Aung Hlaing, il presidente iraniano Massud Pezeshkian, il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, il presidente indonesiano Prabowo Subianto e il presidente dell'Assemblea nazionale sudcoreana, Woo Won-shik. Mancheranno invece i leader occidentali: uniche eccezioni Robert Fico, primo ministro della Slovacchia, membro e Aleksander Vucic, presidente della Serbia.
Per lo “zar”, inseguito da un ordine di cattura dalla Corte penale internazionale, essere (di nuovo) a Pechino è una vittoria simbolica, che controbilancia l’ostracismo occidentale. Ma anche un’occasione per rinsaldare i rapporti con la Cina. Il destino dei due Paesi, secondo gli osservatori, è sempre più intrecciato. «La Cina considera – scrive il think that China Observers in Central and Eastern Europe – il mantenimento della stabilità russa un imperativo strategico, collegando esplicitamente la guerra in Ucraina al suo equilibrio geopolitico nell'Indo-Pacifico. La caduta di Putin significherebbe la perdita di un pilastro dell'ordine mondiale multipolare e una maggiore esposizione alle pressioni unilaterali americane».

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