giovedì 7 gennaio 2021
Il presidente della Conferenza dei vescovi statunitensi, Gómez: "Dobbiamo impegnarci nuovamente nei valori e nei principi della nostra democrazia". L'arcivescovo di Chicago: "Vergogna nazionale"
L'arcivescovo di Washington, Daniel Gregory Wilton

L'arcivescovo di Washington, Daniel Gregory Wilton - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

I vescovi americani condannano l'assalto dei pro Trump a Capitol Hill. Da Los Angeles, il presidente della Conferenza dei vescovi statunitensi, monsignor José Horacio Gómez, dichiara: "Questo non è ciò che siamo come americani, dove la transizione pacifica del potere è uno dei segni distintivi". "In questo momento preoccupante, dobbiamo impegnarci nuovamente nei valori e nei principi della nostra democrazia e unirci come un'unica nazione sotto Dio. Affido tutti noi al cuore della Beata Vergine Maria. Possa lei guidarci nelle vie della pace e ottenerci saggezza e grazia di un vero patriottismo e amore per la patria".

La nota dei vescovi è in apertura a Vatican News. "Dobbiamo fermarci e pregare per la pace in questo momento critico", afferma il cardinale Daniel Gregory Wilton, arcivescovo di Washington. "Il tono di divisione che ha recentemente dominato le nostre conversazioni deve cambiare e coloro che ricorrono alla retorica incendiaria devono assumersi la responsabilità di incitare alla crescente violenza nella nostra nazione". Il cardinale invita a onorare il luogo, che definisce "terreno sacro", in cui le leggi e le politiche della nazione americana vengono discusse e decise. Il porporato ha pregato per la sicurezza dei funzionari eletti, del personale, dei lavoratori, dei manifestanti, delle forze dell'ordine. "Ci sono ferite e danni tremendi", ha aggiunto richiamando tutti alla collaborazione, al rispetto dei valori democratici e al bene comune.

L'arcivescovo di Chicago, il cardinale Blase Joseph Cupich, parla di "vergogna nazionale", commentando l'accaduto: "Possa l'amore di Dio ricordare a tutti gli americani che la politica è la risoluzione pacifica di punti di vista contrastanti. Questa è la nostra tradizione di nazione democratica, e noi la miniamo a nostro rischio e pericolo". Fa appello anche ai funzionari eletti: "Che possano ascoltare i consigli dei loro angeli migliori per difendere la Costituzione che hanno giurato di difendere". E ancora: "La violenza al servizio di una falsità è peggiore". "Per molti mesi abbiamo assistito alla deliberata erosione delle norme del nostro sistema di governo". Mentre difende la protesta pacifica che, afferma, è un diritto sacro, ribadisce che i fatti del Campidoglio dovrebbero "scioccare la coscienza di ogni americano patriottico e di ogni cattolico fedele".

Anche l'Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede, condanna l'assalto al Congresso Usa dedicando all'evento la prima pagina e il titolo "Democrazia ferita". Il giornale punta l'indice proprio contro Donald Trump: "La politica non può prescindere dalle responsabilità individuali, soprattutto da parte di chi detiene il potere ed è in grado, attraverso una narrazione polarizzante, di mobilitare migliaia di persone".

Chi semina vento raccoglie tempesta", scrive il giornale della Santa Sede per il quale "il trumpismo è destinato a lasciare un solco profondo nella scena politica a stelle e strisce". E ancora: "La democrazia è un bene fragile, che va sempre difeso" e "il primo passo nella difesa della democrazia sta nell'accettazione delle sue regole, della fisiologica dinamica di alternanza che costituisce la sua ricchezza e la sua garanzia".

Il direttore de La Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, sottolinea che "non basta affermare che ieri è stata una giornata nera della democrazia americana. Bisogna cercare i motivi, comprendere che cosa è stato seminato in questi anni. Il ruolo dell'odio nella politica" che non è solo una questione americana.

I Gesuiti americani invece chiedono agli uomini di Chiesa di farsi un esame di coscienza. Se ne fa portavoce padre James Martin: "Questo è il momento per i leader cristiani di ammettere la loro parte nella violenza al Capitol Hill. Quando definisci le elezioni come «il bene contro il male», diffami i candidati e dici che votare per un candidato è un «peccato mortale», incoraggi le persone a pensare che le azioni di oggi siano morali". Il riferimento è all'ala conservatrice che ha sempre sostenuto Trump e della quale è capofila l'ex Nunzio in Usa, monsignor Carlo Maria Viganò, che proprio un paio di giorni fa, quasi prevedendo quanto poteva accadere, aveva dato la sua benedizione preventiva. In una intervista a Steve Bannon, legato anche lui a doppio filo con Trump, Viganò aveva detto: "A quanti combatteranno con coraggio per difendere i diritti di Dio, della Patria e della famiglia il Signore assicura la Sua protezione".




© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: