sabato 22 febbraio 2014
La ex premier ha arringato la folla in piazza Indipendenza. Il presidente Janukovich tenta la fuga in Russia. Elezioni il 25 maggio.  LE FOTO
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La vicenda politica di Viktor Janukovich si avvia a conclusione: sabato pomeriggio, dopo che il Parlamento lo ha dichiarato destituito dalla sua carica e lo ha accusato con una procedura di impeachment di aver violato i diritti dell'uomo, ha tentato di lasciare il Paese prendendo un aereo per la Russia, ma è stato bloccato. Lo ha riferito lo stesso neo presidente della Rada Oleksander Turchynov, secondo cui ora Janukovich sarebbe nella regione di Donetsk.

Poco prima, dal suo fortino di Kharkiv, il presidente aveva detto a una tv locale che in Ucraina c'è stato un "colpo di Stato" e che lui non si sarebbe dimesso. "Sono il presidente legittimamente eletto". Come era ormai chiaro, nel pomeriggio è stata liberata la ex premier Julija Timoshenko, in seguito all'approvazione parlamentare di una norma ad hoc che depenalizza il reato di "abuso d'ufficio", per il quale nell'ottobre 2011 era stata condannata a sette anni di reclusione. "È caduta la dittatura": queste le prime parole dell'ex premier, 53 anni, leader della Rivoluzione arancione del 2009, appena rilasciata dall'ospedale-carcere di Kharkiv. "Oggi - ha detto la Timoshenko - l'intero nostro Paese può vedere il sole e il cielo perché oggi la dittatura è caduta. E la dittatura è caduta non grazie ai politici e ai diplomatici, ma grazie a coloro che sono scesi in strada riuscendo a proteggere le loro famiglie e il loro Paese. Ora - ha aggiunto - dobbiamo fare di tutto per assicurare che i manifestanti non siano morti invano". In serata la donna ha raggiunto Kiev, è andata in piazza Maidan, ha deposto dei fiori per le vittime della repressione e ha detto che loro "sono i miei eroi". Emozionata per la sua liberazione e commossa, ha arringato la folla straripante, seduta su una sedia a rotelle: "Ucraina libera", ha gridato più volte. E poi: "Gli eroi non muiono mai, sarete sempre la nostra ispirazione". "Se qualcuno vi dice che avete finito il vostro lavoro e dovete andare a casa non gli credete: dobbiamo andare avanti fino alla fine": così Julija Timoshenko alla folla in piazza a Kiev, trasmesso in diretta tv.L'accellerazione di sabato pomeriggio è dovuta al fatto che il braccio destro della Timoshenko, Oleksandr Turchynov, è diventato il nuovo presidente del Parlamento. Hanno votato per lui 288 dei 326 deputati presenti. Ha preso il posto  del dimissionario Volodimir Ribak, fedelissimo di Janukovich. Sostituito anche il ministro dell'Interno: il dicastero è andato a Arsen Avakov, membro dell'opposizione. Sul sito web del ministero un comunicato annuncia l'impegno a servire "esclusivamente il popolo ucraino" seguito dall'esortazione ai cittadini a unirsi "nella creazione di un Paese europeo davvero indipendente, democratico e giusto". Il leader dell'opposizione Vitaly Klitschko ha chiesto attraverso Twitter l'immediata convocazione di elezioni presidenziali anticipate per il 25 maggio prossimo.Intanto decine di dimostranti hanno assediato per tutta la giornata la residenza di Viktor Janukovich, a una quindicina di chilometri da Kiev, rimasta vuota dopo la partenza del presidente per Kharkiv, suo "fortino" politico nella parte orientale del Paese. E proprio da Kharkiv arriva la dichiarazione infuocata dei deputati fedeli al presidente Janukovich: "Il Parlamento di Kiev non è legittimo". La situazione in Ucraina è sotto il continuo monitoraggio di Unione europea, Stati Uniti e Russia. Ne hanno parlato Barack Obama e Vladimir Putin, in una telefonata definita "costruttiva" dal Dipartimento di Stato americano. I due leader si sono detti d'accordo perché l'intesa entri in vigore in tempi brevissimi.Il compromesso salva-crisiKiev prova dunque a uscire dalla crisi con un compromesso che l'Ue, protagonista di un'acrobatica mediazione, ha definito "necessario". L'accordo è arrivato venerdì dopo settimane di sanguinosi scontri culminati in una battaglia di 72 ore a Kiev. Al primo punto dell'intesa mediata dall'Ue c'è la convocazione di elezioni presidenziali anticipate, mentre nel giro di 10 giorni verrà formato un governo di unità nazionale. Da subito i poteri presidenziali sono stati ridimensionati, con la Rada (il Parlamento) che ha approvato con 387 sì e un solo no il ritorno alla Costituzione del 2004, quella post Rivoluzione arancione che fra l'altro stabiliva che il Parlamento deve votare la fiducia ai ministri. Infine è stato depenalizzato il reato di "abuso di potere", aprendo così la strada al rilascio di Julija Timoshenko, in carcere dal 2010 per un condanna a sette anni di detenzione. Il presidente filo-russo si è anche impegnato a non imporre lo stato d'emergenza e autorità e manifestanti dovranno evitare qualsiasi ricorso alla violenza.Il clima dei minuti precedenti la firma dell'accordo è ben descritto dalle parole dette dal ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, a un manifestante: "Se non sostenete questo accordo, arriverà la legge marziale, arriverà l'esercito. E morirete ammazzati", aveva detto Sikorski arrivato in piazza Indipendenza insieme con il capo della diplomazia tedesca, Frank-Walter Steinmeier, per sottoporre la bozza di intesa agli attivisti. A definire "terrificante" il clima dei negoziati è stato anche il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, che insieme a Sikorski e Steinmeier ha mediato l'intesa. L'ombra di Mosca, però, incombe sui risultati futuri dell'intesa. Il ministro dell'Economia russo, Alexei Ulyukayev, ha avvertito Kiev che il suo governo non ha ancora preso alcuna decisione sul versamento della seconda tranche da 2 miliardi di dollari di aiuti finanziari. Una notizia che infonde orgoglio patriottico e speranza per Kiev arriva da Sochi. Le ragazze del biathlon, che nei giorni scorsi avevano minacciato di lasciare i Giochi in polemica con Janukovich, hanno vinto la medaglia d'oro nella staffetta, precedendo la squadra russa.

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