venerdì 29 dicembre 2023
Fino all'alba uno dei più massicci attacchi dall'inizio della guerra. Almeno trenta i morti. Raid in vari quartieri della capitale. A Dnipro devastata la maternità: quattro bimbi nati nei rifugi
Pioggia di 158 missili russi alla vigilia di fine anno. Colpite Kiev e Leopoli
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Si cammina sopra le schegge d’acciaio, i frammenti di vetro e i calcinacci all’uscita della metropolitana di Lukyanivska. Maidan, la piazza principale di Kiev, è a meno di tre chilometri. I banchi del mercato fai-da-te, che la gente allestisce per mettere insieme qualche soldo, sono comparsi come ogni mattina. Anche se è il giorno del grande choc per Kiev e per l’intera capitale: quello dove si contano i morti, i feriti, la distruzione del più massiccio attacco missilistico su tutto il Paese pianificato dalla Russia.

ll mercatino vicino alla fermata della metropolitana di Lukyanivska a Kiev: il quartiere è stato devastato dall'esplosione di un missile russo

ll mercatino vicino alla fermata della metropolitana di Lukyanivska a Kiev: il quartiere è stato devastato dall'esplosione di un missile russo - Reuters

E questo quartiere dove si fondono condomini, fabbriche, grattacieli è diventato il simbolo “nero” della furia del Cremlino contro la metropoli negli ultimi giorni dell’anno: nove cadaveri trovati fra le macerie di un’azienda; l’edificio della metro bersagliato; due dei dieci piani di un polo congressi distrutti; centinaia di appartamenti danneggiati dall’onda d’urto.

La stazione della metropolitana di Lukyanivska a Kiev colpita dall'esplosione di un missile russo

La stazione della metropolitana di Lukyanivska a Kiev colpita dall'esplosione di un missile russo - Reuters

«E io sono salva per miracolo. Da adesso il 29 dicembre sarà il mio secondo compleanno», prova a sorridere Mariia. Era all’alba sul filobus che attraversa la piazzetta dove si esce dalla stazione sottoterra. «Per puro caso ho deciso di scendere alla fermata successiva - dice l’impiegata -. Appena ho messo piede sul marciapiede, ho sentito un sibilo tremendo, quindi un frastuono. Poi c’era solo fumo. Se, come al solito, mi fossi fermata a Lukyanivska, sarei stata travolta dall’esplosione». Quella in cielo di uno dei trenta ordigni lanciati sulla capitale.

L'arrivo di uno dei missili che hanno bombardato Kiev

L'arrivo di uno dei missili che hanno bombardato Kiev - Reuters

Saranno 158 i missili e i droni arrivati sull’Ucraina fra la notte scorsa e la prima mattina (di cui 114 abbattuti). Con le sirene che hanno suonato in ogni angolo del Paese. E con molte delle grandi città finite nel mirino: oltre a Kiev, Kharkiv, Odessa, Dnipro, Zaporizhzhia. E poi Leopoli, a settanta chilometri dal confine polacco, che è tornata a essere bombardata come non accadeva da tempo. «Non abbiamo mai visto così tanti missili contemporaneamente sui nostri monitor», fa sapere il portavoce dell’Aeronautica militare, Yuriy Ihnat. «La Russia ha lanciato tutto ciò che aveva a disposizione nel suo arsenale», accusa il presidente Volodymyr Zelensky in un messaggio alla nazione.

I condomini di Odessa devastati dall'attacco missilistico russo

I condomini di Odessa devastati dall'attacco missilistico russo - Ansa

Stesso copione di un anno fa quando alla vigilia di capodanno, festa cara agli ucraini, Mosca si era accanita contro l’intero Paese. Un biglietto d’auguri che Putin ha inviato di nuovo nelle scorse ore. Con un avvertimento implicito: siamo in grado di attaccare ovunque, nessuno può sentirsi al sicuro. Il bilancio è pesante: 30 morti da nord a sud, da est a ovest; più di 160 i feriti. Un’operazione a tappeto rivendicata da Mosca, quasi ce ne fosse bisogno. «Tutti gli obiettivi sono stati centrati nell’ultima settimana», annuncia il ministero della Difesa.

Il bombardamento della scorsa notte a Dnipro

Il bombardamento della scorsa notte a Dnipro - Ansa

Lo stormo della morte si è abbattuto su ospedali, scuole, centri commerciali, abitazioni. A Kiev attaccati vari agglomerati. A fuoco un magazzino edile nella borgata storica di Podilsky, non distante dal “quartiere del potere” con il Parlamento e i ministeri. Nei condomini sono in corso le ispezioni per consentire ai residenti di rientrare o meno a casa. Otto i morti a Zaporizhzhia dove due villette sono state rase al suolo e diciannove condomini crivellati. Sei le vittime a Dnipro; danni ingenti a un grande magazzino e al reparto maternità dove però, rivela l’ostetrica Iryna Kulbach, «abbiamo fatto nascere quattro bambini nei rifugi al mattino». Tre persone uccise a Odessa con numerosi condomini invasi dalle fiamme.

Il magazzino edile devastato e incendiato durante l'attacco missilistico russo a Kiev

Il magazzino edile devastato e incendiato durante l'attacco missilistico russo a Kiev - Ansa

A Leopoli i raid sono stati indirizzati contro tre scuole, un asilo, tredici palazzi e hanno fatto due morti. Sotto il fuoco russo di nuovo il centro di Kharkiv, la seconda città del Paese: tre vittime; 38 edifici fregiati, di cui 35 residenziali; il presidio oncologico regionale devastato; e una centrale termica saltata in aria per lasciare la metropoli al gelo. Nel pomeriggio il blitz “supplementare” contro Kherson che ha causato tre morti.

La scuola devastata dai raid russi a Leopoli

La scuola devastata dai raid russi a Leopoli - Telegram

Dura la condanna da parte del Consiglio panucraino delle Chiese che parla di «attacco terroristico» e invita a «riconoscere la responsabilità morale della Chiesa ortodossa russa che in ogni modo possibile appoggia l’aggressione». «Vorrei che il rumore delle esplosioni fosse ascoltato in tutto il mondo, soprattutto nelle sedi dove si discute di ulteriori sostegni al nostro Paese», avverte il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba.

I danni degli attacchi notturni a Kharkiv

I danni degli attacchi notturni a Kharkiv - Telegram

Un grido recepito dal presidente americano Joe Biden che in serata chiede al Congresso di «agire senza ulteriori indugi» per sbloccare gli aiuti. Il ritorno dei missili a ridosso dell’Europa ha fatto scattare un nuovo campanello d’allarme per gli Usa e la Nato. A cominciare dalla Polonia che denuncia l’ingresso nello spazio aereo nazionale di «un oggetto non identificato dal confine ucraino» che dopo 40 minuti è «scomparso».

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