sabato 3 aprile 2021
Al-Fatah si presenta con tre liste rivali, Hamas invece serra i ranghi. Il presidente Abu Mazen in difficoltà
Il presidente palestinese Abu Mazen, 86 anni

Il presidente palestinese Abu Mazen, 86 anni - Ansa

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Il presidente palestinese Abu Mazen ha indetto le elezioni politiche a partire dal 22 maggio. Il 31 luglio si terranno invece le presidenziali. Per la prima volta in 15 anni, tre milioni di palestinesi saranno chiamati alle urne (e secondo i sondaggi l’80% avrebbe deciso di andare a votare). In ballo ci sono i 132 seggi del Consiglio legislativo di Ramallah, ma soprattutto, il destino della Palestina, mai come oggi divisa tra la Cisgiordania, governata dall’Autorità nazionale palestinese (Anp), e la Striscia di Gaza, controllata (dal 2007) dal gruppo estremista Hamas. Con una complicazione in più (che configura un grosso rischio per i futuro di tutta la regione): la forte frammentazione di al-Fatah, – il partito di Abu Mazen, maggioritario in Cisigiordania – a fronte di una lista unica di Hamas, apparentemente molto compatta, nella Striscia di Gaza.

Abu Mazen, Barghouti e Dahlan: le tre liste (nemiche) di Fatah

Tre le liste di al-Fatah che sono state registrate alla Commissione elettorale centrale. C’è quella che dipende direttamente da Abu Mazen (leader 86enne, in carica ininterrottamente dal 2005, ma che, secondo i sondaggi più recenti, raccoglie consensi molo bassi). Nei primi posti ci sono nomi della vecchia generazione cresciuta nell’ombra di Abu Mazen: Mahmud el-Alul, Ahmed Hilles e Jibril Rajub, per esempio.

Marwan Barghouti, leader di al-Fatah che sta scontando cinque condanne all'ergastolo per terrorismo in Israele, scortato dalla polizia in Tribunale a Gerusalemme

Marwan Barghouti, leader di al-Fatah che sta scontando cinque condanne all'ergastolo per terrorismo in Israele, scortato dalla polizia in Tribunale a Gerusalemme - Ansa

C’è poi una lista, denominata “Libertà”, che fa capo a Marwan Barghuti, ex dirigente del Fatah, 61enne, che sta scontando cinque condanne all’ergastolo in Israele per terrorismo (guidava il gruppo paramilitare Tanzim e si è reso responsabile di molti attacchi, anche suicidi, contro obiettivi militari e civili israeliani. È stato arrestato dall’Idf nel 2002 a Ramallah e quindi processato).

Al centro, con il cappello,Nasser al-Kidwa, nipote di Yasser Arafat e primo nella lista di Marwan Barghouti alle elezioni palestinesi di maggio

Al centro, con il cappello,Nasser al-Kidwa, nipote di Yasser Arafat e primo nella lista di Marwan Barghouti alle elezioni palestinesi di maggio - Reuters

La lista di Barghouti è guidata dal nipote di Yasser Arafat, Nasser al-Kidwa, ex dirigente del Fatah cacciato qualche settimana fa dal partito dopo aver criticato Abu Mazen. Al secondo posto c’è la moglie di Barghouti, Fadua.

Mohammed Dahlan, ex dirigente di Fatah nella Striscia di Gaza. Vive in esilo ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi  Uniti

Mohammed Dahlan, ex dirigente di Fatah nella Striscia di Gaza. Vive in esilo ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti - Archivio

Infine, c’è la lista “Futuro” di Mohammed Dahlan, che da anni vive in esilio ad Abu Dhabi. Ex dirigente di Fatah nella Striscia di Gaza, anche lui con un discreto numero di anni nelle prigioni israeliane per coinvolgimento in atti di terrorismo, Dahlan è stato prima rimosso dal ruolo perché accusato di aver indebolito il partito a Gaza, lasciando campo libero ad Hamas, e poi espulso da Fatah per ulteriori gravi divergenze con Abu Mazen. Secondo gli ultimi sondaggi, la lista di Abu Mazen sarebbe intorno al 24% delle preferenze, quella di Barghouti al 20 %, al 7% quella di Dahlan.

Il Consiglio legislativo palestinese a Gaza City

Il Consiglio legislativo palestinese a Gaza City - Reuters


Nella Striscia, Hamas, dopo movimentate elezioni interne, sembra invece aver trovato l’unità, e si presenta a ranghi serrati con una lista sola, guidata da Halil al-Haya.

Per quanto riguarda le presidenziali di luglio, è stato diffuso il sondaggio condotto da un centro studi palestinese con sede a Ramallah, in Cisgiordania, che si dichiara indipendente e non profit, – Prs, Palestinian center for policy and survey research – in base al quale Barghouti sarebbe il più popolare fra i candidati alla presidenza dell'Autorità
nazionale palestinese col 22% per cento dei consensi, al secondo posto ci sarebbe il leader di Hamas a Gaza Ismail Haniyeh, con il 14% delle preferenze, al terzo Abu Mazen, con il 9%.

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