lunedì 19 settembre 2016
​​​​Al Palazzo di vetro super-vertice Onu sui rifugiati. Il premier: pronti a fare da soli. Apporovata una dichiarazione per garantire un'accoglienza dignitosa. Parolin: rispondere ai bisogni dei migranti.
Migranti, Renzi: dalla Ue solo parole
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​​I leader mondiali sono riuniti nella sede delle Nazioni Unite a New York per affrontare la crisi dei rifugiati e la situazione dei migranti che apre la settimana dell'Assemblea generale dell'Onu. Circa un centinaio i capi di stato che partecipano ai lavori. "Stiamo assistendo alla peggiore crisi umanitaria e dei rifugiati dalla Seconda guerra mondiale", ha ricordato in apertura della riunione il presidente dell'Assemblea generale, Peter Thomson, sostenendo che la comunità internazionale non può fallire con persone in fuga da guerra e violenza. Un milione e 200mila firme raccolteL'agenzia Onu per i rifugiati, l'Unhcr, che aveva lanciato la campagna, ha consegnato le firme al segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon in una cerimonia che si è tenuta a New York. Oltre 1,2 milioni di firme raccolte in tutto il mondo per chiedere ai leader mondiali di garantire i diritti dei rifugiati, e precisamente: che tutte le famiglie di rifugiati abbiano un luogo sicuro in cui vivere, che tutti i bambini rifugiati abbiano accesso all'istruzione e che tutti i rifugiati possano lavorare o formarsi. L'attore Ben Stiller, che collabora con l'Unhcr, è stato incaricato di leggere la petizione. "Affrontiamo su scala globale la peggiore serie di crisi migratorie da decenni", ha detto il Commissario per i rifugiati, Filippo Grandi. "Stiamo anche vivendo un fallimento della solidarietà internazionale"; ha aggiunto, sottolineando problemi come la chiusura delle frontiere e l'aumento della xenofobia. Ban Ki-moon, nel ricevere le firme a nome dell'Onu, ha aggiunto la sua firma alla petizione. La cerimonia è stata aperta dal poeta Emi Mahmoud con un tributo ad Aylan Kurdi, il bambino siriano trovato morto sulla spiaggia di Bodrum in Turchia e la cui foto ha fatto il giro del mondo.  Ban Ki-Moon: mirganti e rifugiati sono un potenziale"Migranti e rifugiati non sono un peso, ma un grande potenziale, se solo venisse sbloccato": con queste parole, il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha dato il via ai lavori del Summit sulle migrazioni a margine dell'Assemblea Generale al Palazzo di Vetro. "Dobbiamo cambiare il modo in cui pensiamo a migranti e rifugiati", ha aggiunto Ban, precisando che il vertice rappresenta "una svolta". Dichiarazione su accoglienza e lotta la razzismoNel pomeriggio l'Assemblea Generale dell'Onu ha adottato un documento intitolato Dichiarazione di New York su migranti e rifugiati durante il Summit al Palazzo di Vetro. Il testo contiene una serie di principi e impegni da parte degli Stati, e costituirà la base per arrivare alla firma di un Global Compact entro il 2018, un trattato che indichi come affrontare la crisi migratoria. Nella Dichiarazione si afferma la profonda solidarietà nei confronti delle persone costrette ad abbandonare le loro case, ribadendo gli obblighi relativi ai diritti umani dei profughi, così come l'impegno a fornire un sostegno ai Paesi interessati da movimenti migratori su larga scala. Quindi, si ribadisce la necessità di prevedere un'adeguata, sicura e dignitosa accoglienza di migranti e rifugiati. E ancora di portare avanti la lotta contro lo sfruttamento, il razzismo e la xenofobia. Renzi: se Europa non cambia, Italia farà da sola "Se l'Europa continua così noi dovremo organizzarci in modo autonomo sull'immigrazione: questo è l'unico elemento di novità di Bratislava dove si sono fatte tante parole ma non siamo stati in grado di dire parole chiare sul tema africano. Ecco perché, con un eufemismo, non l'abbiamo presa benissimo. Juncker dice tante cose belle ma non vediamo i fatti. È un problema dell'Europa. L'Italia farà da sola, è in grado. Ma questo è un problema per l'Ue" ho ha detto il premier Matteo Renzi a New York.Parolin: rispondere ai bisogni dei migranti Nel suo intervento invece il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha evidenziato il ruolo delle istituzioni religiose nel rispondere ai bisogni dei rifugiati e dei migranti. Ma il segretario di Stato della Santa Sede ha anche sottolineato che molte persone oggi lasciano le loro terre spinte da conflitti, persecuzioni e discriminazioni. E devono quindi ricevere un rifugio sicuro, non diffidenza e razzismo. Parolin ha poi incontrato il segretario di Stato Usa John Kerry per discutere la "situazione umanitaria in Siria" sottolineando "l’interesse condiviso nel combattere la minaccia del Daesh e nel prevenire un’ulteriore oppressione di minoranze etniche e religiose".

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