sabato 15 febbraio 2025
Si tratta di padre Donald Martin dell’arcidiocesi di Mandalay, nel Nord del Paese. E' il primo esponente della Chiesa birmana ucciso dopo il golpe
Padre Donald Martin aveva 44 anni

Padre Donald Martin aveva 44 anni

COMMENTA E CONDIVIDI

La Chiesa del Myanmar che finora aveva pagare un pesante tributo in termini di insicurezza minacce, danni materiali e aggressioni non letali al conflitto civile innescato dal colpo di stato militare del primo febbraio 2021, ha ora la sua prima vittima, padre Donald Martin dell’arcidiocesi di Mandalay, nel Nord del Paese.

Ieri mattina alle 6 - segnala l’agenzia Fides -, il suo cadavere mutilato e sfigurato è stato ritrovato da alcuni fedeli della parrocchia di Nostra Signora di Lourdes, nel villaggio di Kan Gyi Taw, di cui era parroco. Le modalità dell’omicidio, a partire dall’accanimento con cui è stato colpito , apparentemente con un’arma da taglio, lasciano aperte varie ipotesi sulle motivazioni dei suoi assassini, ma sicuramente il grave fatto di sangue è stato favorito dalla situazione di insicurezza e di violenza generalizzata che tocca la regione di Sagaing, tra quelle più interessate dal confronto armato fra forze fedeli al regime e quelle che vi si oppongono, sia da parte birmana, sia delle minoranze etniche.

Ordinato nel 2018, il 44enne sacerdote ha sempre svolto con impegno la sua attività pastorale cercando, come molti altri esponenti del clero birmano di soddisfare con crescenti difficoltà e rischi le esigenze spirituali della comunità cattolica ma anche di alleviare senza esclusioni le sofferenze della popolazione civile, in particolare per la crescente comunità di profughi ormai prossima ai quattro milioni di individui, tra cui un gran numero di bambini e anziani.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: