venerdì 18 aprile 2025
I ricavi della vendita di vestiti e oggetti di seconda mano sono stati usati (anche) per sostenere i piccoli di Mason des Anges
Una donna con il suo bambino in un campo per sfollati di Haiti

Una donna con il suo bambino in un campo per sfollati di Haiti - Reuters

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Certe azioni nascono piccole, ma portano con sé l’idea che possano arrivare lontano. Non per caso, né per magia. Ma perché qualcuno, da un lato, sceglie di fare la propria parte. E dall’altro, qualcosa cambia. È successo anche tra Haiti e una piccola comunità di Inzago, nella provincia milanese.

Lo scorso ottobre, una donazione ha raggiunto i bambini costretti a sfollare dall’orfanotrofio “Maison des Anges”, alla periferia di Port-au-Prince, a causa della violenza delle gang. L’aiuto è arrivato dal Mercatino solidale di Inzago: un mercatino dell’usato nei locali dell’oratorio, nato vent’anni fa. Con i ricavi, il gruppo sostiene progetti ritenuti particolarmente significativi, come quello per Haiti. «Abbiamo scelto di aiutare la famiglia che si prende cura dei bambini abbandonati, affinché possano avere tutto il necessario per andare a scuola», racconta Mariuccia Cerea, tra le fondatrici del Mercatino.

La famiglia a cui fa riferimento è quella di Gladys e di suo marito, che nel 2022 sono stati costretti a fuggire dalla zona di Tabarre, dove avevano costruito la “Maison des Anges”, a causa della crescente violenza. Il centro accoglie bambini orfani o lasciati dai genitori, offrendo loro rifugio, cure e istruzione. Un incontro inatteso, tra due mondi tanto diversi, che è però diventato costante nel tempo. Nel 2018, il gruppo parrocchiale ha sostenuto la fondazione “Lakay Mwen”, nata per assistere anziani soli e con disabilità, oggi attiva anche con una scuola frequentata da 1.500 studenti. Dopo il terremoto del 2021, ha contribuito alla costruzione di un nuovo edificio scolastico. In precedenza, aveva già offerto aiuto al centro “Kay-Chal”, che accoglie quasi 300 bambini nella periferia della capitale. I ricavi vengono destinati a progetti scelti con cura, in Italia e all’estero. Le proposte arrivano spesso da missionari o da persone conosciute direttamente, creando una rete di fiducia che si rinnova nel tempo. «Siamo legati al Pime – spiega Cerea – e seguiamo progetti missionari e situazioni che sentiamo nostre».

Due weekend al mese, il sabato pomeriggio e la domenica mattina, i volontari espongono i prodotti recuperati e li vendono a prezzi molto calmierati. Si va dai vestiti all’oggettistica: beni ancora in buone condizioni, altrimenti destinati alla discarica. «I cittadini ci portano ciò che non usano più: controlliamo che gli oggetti siano puliti, funzionanti e integri, e così riusciamo a recuperare tantissime cose. Il nostro motto è: “Quello che non serve più a me può essere utile per qualcun altro”. In vent’anni abbiamo costruito questa bellissima esperienza». Un’esperienza che presto si trasformerà in un’associazione, cresciuta nel tempo grazie al contributo di circa trenta volontari. «Ci frequentano molte persone, non solo di Inzago ma anche dai paesi vicini. Forse perché, oltre a rispondere a emergenze umanitarie, diamo anche una risposta concreta alle difficoltà economiche. Si trova un buon usato a prezzi più che contenuti».

Grazie ai fondi raccolti, riescono a sostenere circa due progetti al mese, destinando in media 2.000 euro per ciascuno. «Quando possiamo – racconta ancora Cerea – organizziamo quelle che chiamiamo cene fraterne: serate in cui invitiamo chi ha beneficiato dei nostri aiuti a raccontarci il proprio progetto. Ci mostrano il loro lavoro, le finalità e il perché del loro impegno. È un modo per comunicare guardandoci negli occhi, e dare un volto concreto alla solidarietà».


Un gesto per i Figli di Haiti: aiuta ad andare a scuola i bimbi della Maison des Anges, l’orfanotrofio sfollato
Si può donare tramite bonifico a:
Fondazione Avvenire ETS
IT97T0503401741000000020758
Causale: Figli di Haiti

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