venerdì 31 luglio 2020
Un uomo incappucciato è entrato in chiesa e ha lanciato una bottiglia molotov. Il cardinale Leopoldo Brenes: profanazione terroristica. Il dolore della comunità cattolica
Il crocifisso calcinato dal fuoco

Il crocifisso calcinato dal fuoco - Social

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Attentato a Managua contro la Cattedrale. La notte scorsa un uomo ha lanciato una bomba molotov dentro la chiesa, provocando un incendio che ha danneggiando in particolare un antico e venerato crocifisso. Non ci sono stati feriti, ma l'attacco ha colpito profondamente la comunità dei credenti e ha suscitato forte indignazione.

Il fuoco provocato da una bomba molotov lanciata nella cattedrale di Managua

Il fuoco provocato da una bomba molotov lanciata nella cattedrale di Managua - Social

Secondo testimoni l'uomo, incappucciato, è entrato in chiesa e prima di di lanciare l'ordigno incendiario ha detto ad alta voce: "Vengo al sangue di Cristo", ovvero al crocifisso intitolato al "Sangre de Cristo", evidentemente l'obiettivo dell'incursione. Una sagrestana e un fedele hanno assistito alla scena e hanno dato l'allarme. L'incendio è stato spento rapidamente ma i danni sono stati seri: il prezioso crocifisso, antico di 382 anni, è stato gravemente danneggiato. Fonti diocesane affermano che è "totalmente calcinato".

L'antico crocifisso, il 'Sangre de Cristo' gravemente danneggiato dalle fiamme

L'antico crocifisso, il "Sangre de Cristo" gravemente danneggiato dalle fiamme - Social

L'arcidiocesi di Managua ha definito il gesto come "un atto di sacrilegio e profazione, assolutamente da condannare" e ha invitato alla preghiera contro le forze del male. Il cardinale Leopoldo José Brenes ha anche parlato esplicitamente di un atto di terrorismo.

Il vescovo ausiliario di Managua, Silvio Baez, su twitter ha scritto: "La mia vicinanza e la mia preghiera con il popolo del Nicaragua in questo momento doloroso".

La devastazione causata dalla bomba molotov lanciata contro il Crocifisso

La devastazione causata dalla bomba molotov lanciata contro il Crocifisso - Social

Il cardinale Leopoldo Brenes ha visitato qualche ora dopo la cappella del Sangue di Cristo nella Cattedrale.

Un comunicato dell'arcidiocesi afferma che si tratta di un "atto premeditato e pianificato, compiuto da una persona esperta". Si "esclude l'ipotesi di un incendio accidentale". L'arcidiocesi parla anche di una "deplorevole azione" che "offende e ferisce profondamente" tutti i cattolici perché l'immagine di questo crocifisso "è una delle più amate e venerate dai fedeli" nicaraguensi. Il comunicato prosegue ricordando altri "atti sacrileghi, violazioni alla proprietà della Chiesa, assedi ai templi, che non sono altro che una catena di eventi che riflettono l'odio verso la Chiesa cattolica e la sua opera di evangelizzazione. Gli attacchi contro la fede del popolo cattolico richiedono un'analisi approfondita, per chiarire gli autori intellettuali e materiali di questo atto macabro e sacrilego". (QUI IL PDF DEL COMUNICATO)

Messaggi di solidarietà stanno arrivando all'arcidiocesi di Managua, anche attraverso la pagina Facebook (VIDEO E FOTO).

Davanti al Crocifisso danneggiato pregò anche Giovanni Paolo II, che visitò la Cattedrale nel febbraio 1996, durante un viaggio apostolico in Centro e Sud America. Ecco le sue parole.

«Voi avete voluto che questo tempio, cuore dell’Arcidiocesi di Managua, in cui venerate con devozione l’antica immagine del 'Sangue di Cristo', giunta dalla Spagna più di tre secoli fa e che rappresenta Gesù che sulla croce offre al Padre tutto il suo sangue e tutta la sua umanità, fosse dominato dal Signore Risorto con l’insegna della sua vittoria sul peccato e sulla morte. Non dimenticate questo mistero della morte e risurrezione quando la stanchezza, la solitudine o l’incomprensione altrui potrebbero far diminuire il vostro entusiasmo o far vacillare il vostro spirito. Non dubitate del fatto che siete amati dal Signore e il suo amore vi precede e accompagna sempre: la sua vittoria è garanzia della nostra!».

Wojtyla in preghiera davanti al crocifisso, nel 1996

Wojtyla in preghiera davanti al crocifisso, nel 1996 - Reuters

Negli ultimi mesi ci sono stati diversi atti di vandalismo nelle chiese: ostie profanate, oggetti sacri rubati, statue distrutte, banchi danneggiati... "Un clima crescente di violenza e intimidazioni contro i cattolici in una fase delicata della situazione generale del Paese centroamericano", scrive Vatican News.





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