venerdì 12 luglio 2024
I media Usa criticano le operazioni per allontanare gli «indesiderati» in vista dei giochi. Lo stallo politico spacca la nazione: il sindacato Cgt indice uno sciopero
 Macron sfolla i clochard da Parigi. L'incubo delle Olimpiadi senza governo

ANSA

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La Francia politicamente sottosopra avrà qualcuno saldamente al timone fra un paio di settimane, per il grande test delle Olimpiadi in mondovisione? L’interrogativo pesava ieri come un macigno, nella stessa giornata in cui, a proposito dei Giochi, la stampa anglosassone ha pure rilanciato il “caso” dei senzatetto allontanati a migliaia da Parigi.

Nella scia delle Legislative che hanno consegnato un Parlamento tripolare e ingovernabile, le pressioni continuano a crescere verso il presidente Emmanuel Macron, accusato da più parti di aver provocato il caos, sciogliendo l’Assemblea Nazionale il mese scorso.

Ieri, ha impressionato l’affondo della Cgt, la confederazione sindacale tradizionalmente più intransigente, che ha indetto uno sciopero il 18 luglio, in coincidenza dell’avvio dei lavori parlamentari. «Abbiamo l’impressione di Luigi XVI che si rinchiude a Versailles», ha martellato la leader sindacale Sophie Binet a proposito del presidente, pretendendo «il rispetto delle urne», con l’avvio di trattative per un governo «attorno al programma del Nuovo fronte popolare», ovvero la coalizione delle sinistre giunta in testa, pur conquistando un numero di seggi ben lontano dalla soglia della maggioranza assoluta di 289 deputati. Macron deve «uscire dal diniego», ha rincarato Binet, lanciando un monito: «Se non rispetta i risultati delle urne, rischia di far precipitare il Paese ancora una volta nel caos».

Simili accuse frontali la dicono lunga sul clima infiammato di queste ore, segnate dalle trattative all’interno della sinistra, ideologicamente spaiata, per trovare un candidato premier “di sintesi”. Il tutto proprio all’indomani della lettera ai francesi con cui Macron, volato a Washington al vertice Nato, ha invece indicato di voler prendere tempo, asserendo che nessun partito è uscito in realtà vincitore.

REUTERS

Di fatto, non sono solo gli imprenditori a paventare l’ipotesi di un premier di quella stessa gauche in cui continua a far la voce grossa l’ala radicale guidata dal “tribuno rosso” Jean-Luc Mélenchon, che a tutti i costi vuole abrogare la riforma delle pensioni, pretendendo pure un salario minimo legale mensile a 1.600 euro. Secondo un sondaggio Elabe di ieri, solo il 30% dei francesi è favorevole a un esecutivo esclusivamente di sinistra. Un’ipotesi contro cui ha detto di prepararsi a un eventuale veto pure Gérard Larcher, il presidente neogollista del Senato, negando inoltre di voler divenire premier. Per lui, durante le settimane estive delle Olimpiadi e Paralimpiadi, occorrerebbe mantenere a Palazzo Matignon il premier macroniano Gabriel Attal, sciogliendo la transizione solo a settembre.

Ma in ogni caso, l’ipotesi preferita da Macron, quella di un ‘grande centro’, resta ancora in alto mare, in un sistema politico abituato, sotto la Quinta Repubblica, a biasimare i compromessi, privilegiando l’approccio maggioritario.

A lungo attese come una vetrina della grandeur francese, le Olimpiadi vengono ora viste da molti con ansia, proprio mentre l’autorevole New York Times rilancia il caso dei senzatetto allontanati da Parigi in autobus, in vista di soluzioni d’accoglienza in provincia che non sempre hanno rispettato le promesse. A inizio giugno, un rapporto della piattaforma associativa «Il rovescio della medaglia», che riunisce circa 80 sigle anche cristiane, aveva denunciato una «pulizia sociale» della regione parigina, con 12.545 persone (tra loro molti i “clochard”) allontanate, senza un consenso «davvero libero e consapevole». Proprio l’opposto, insomma, dello spirito inclusivo invocato dalla Carta Olimpica.

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