giovedì 30 giugno 2016
 Gli incassi di «Mein Kampf» per le vittime della Shoah
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Un segnale dalla casa editrice americana che pubblica il Mein Kampf: Houghton Mifflin Harcourt ha annunciato che i proventi delle vendite del controverso trattato politico pubblicato nel 1925 da Adolf Hitler andranno a organizzazioni che lavorano direttamente con gli anziani sopravvissuti all’Olocausto. In gioco sono decine di migliaia di dollari l’anno. L’iniziativa segna un cambio di rotta da parte della casa editrice che era stata criticata con l’accusa di favorire l’antisemitismo. Soddisfatte le organizzazioni ebraiche. Secondo Robert Trestan, direttore dell’ufficio per il New England della Anti-Defamation League, «è importante avere un processo trasparente su come vengono usati» i fondi. Destinatari della donazione sarà il Jewish Family & Children’s Service che fornisce cura per anziani a sopravvissuti alla Shoah attraverso il programma Schechter Holocaust Services. Prima di prendere la decisione Houghton Mifflin si è consultata con le Combined Jewish Philanthropies of Greater Boston: «La nostra intenzione è stata che questi fondi fossero usati per generare un impatto positivo», ha spiegato un portavoce.I fondi saranno usati esclusivamente per aiutare gli ultimi sopravvissuti ai lager, 270 nell’area di Boston e sempre più in malferma salute e bisognosi di cure. Houghton Mifflin non ha voluto precisare l’entità delle donazioni, che fonti vicine alla casa editrice hanno quantificato intorno ai 60 mila dollari all’anno. L’editore bostoniano ha pubblicato Mein Kampf senza soluzione di continuità dal 1933 e aveva recuperato i diritti nel 1979 e ne aveva tenuto l’ammontare per sé fino al 2000. Soddisfatte le organizzazioni ebraiche. Secondo Robert Trestan, direttore dell’ufficio per il New England della Anti-Defamation League, «si tratta di una buona iniziativa. È importante sapere come vengono usati i fondi».

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