sabato 1 dicembre 2018
Oltre cinquemila i manifestanti nel cuore della capitale. Il premier Edouad Philippe denuncia scene «di una violenza raramente raggiunta». Auto date alle fiamme
Gli scontri tra manifestanti e polizia si sono concentrati, a Parigi, nella zona dell'Arco di trionfo (Ansa)

Gli scontri tra manifestanti e polizia si sono concentrati, a Parigi, nella zona dell'Arco di trionfo (Ansa)

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Sono almeno 270 le persone fermate a Parigi negli scontri fra polizia e gilet gialli sugli Champs Elysées. Lo riferisce il premier francese, Edouad Philippe, denunciando scene "di una violenza raramente raggiunta". Philippe ha parlato nella sede del comando centrale della polizia, dove si è recato proprio a seguito degli scontri. "Stamattina molto presto degli individui equipaggiati e determinati hanno dato prova di grande violenza. Le forze dell'ordine sono state obiettivo di attacchi che loro stesse hanno definito di una violenza raramente raggiunta. Abbiamo proceduto, nel momento in cui parlo, a oltre 107 fermi, che è un numero considerevole", ha detto Philippe, parlando di 5.500 manifestanti sugli Champs Elysées.

Durante la giornata gli scontri si sono succeduti. Diverse auto, compresa una di un'ambasciata, sono state date alle fiamme. La polizia ha caricato molte volte. Nel complesso nel primo pomeriggio si contavano oltre 100 feriti, di cui 17 delle forze dell'ordine.

Nella manifestazione di sabato scorso sugli Champs Elysées erano state fermate 103 persone. Philippe, che per recarsi nella sede della polizia ha annullato la sua visita al Consiglio nazionale di La Republique En Marche (Lrem), si è detto scioccato "dalla messa in dubbio di simboli che sono i simboli della Francia", in riferimento al fatto che "l'arco di trionfo venga taggato e che intorno alla tomba del milite ignoto possa verificarsi una manifestazione violenta".

"Siamo determinati a fare in modo che non venga scusato nulla a chi viene con la sola volontà di rompere, di provocare le forze dell'ordine", ha detto ancora il primo ministro. "Voglio dire che nel nostro Paese siamo attaccati alla libertà di espressione, è garantita e sarà difesa, siamo attaccati al dialogo e sarà benvenuto chi vuole lavorare, con il governo e con l'insieme delle organizzazioni sindacali, politiche, alla definizione di soluzioni", ha aggiunto. Dalla zona di place de l'Étoile, in alto agli Champs Elysées, e dall'arco di trionfo, si sollevano nubi di lacrimogeni, derivate dagli scontri fra agenti e manifestanti. Intorno alla fiamma del milite ignoto inoltre, che si trova sotto l'Arco di trionfo, dei dimostranti con il volto coperto da caschi e cappucci hanno cantato la Marsigliese, in un clima estremamente teso.

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