Nella Cuba senza i Castro il privato «scalza» il comunismo
Il Parlamento ha varato la nuova Carta Costituzionale che prende atto delle mutazioni avvenute e in corso all'interno del regime e tra la popolazione


«Per quanto siano grandi le sfide – ha sottolineato Raúl nel sessantacinquesimo anniversario dell’assalto alla caserma Moncada – la nostra gente difenderà la sua rivoluzione socialista». Al di là dei bisticci semantici, c’è molta confusione sotto i cieli di Cuba. La gloriosa rivoluzione è ormai un ricordo e la modernità – il suo simulacro, per lo meno – ghermisce da vicino il suo popolo orgoglioso e tenace. Peccato che non disponga di governanti e leader all’altezza di quelle sfide, ma solo una gerontocrazia impaurita e piena di pregiudizi. Insomma, il sospetto che nell’ajiaco costituzionale finisca per prevalere una sapiente cosmesi per cambiare tutto affinché nulla cambi davvero resta intatto.
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