La visita militare diventa obbligatoria, il "no" dei giovani tedeschi alla leva
di Vincenzo Savignano, Berlino
Via libera del Bundestag alla riforma che prevede la visita militare obbligatoria per i 18enni e un massiccio ampliamento delle forze armate, per ora su base volontaria. Proteste in 90 città

Prosegue senza sosta il piano di rafforzamento della Bundeswehr. Ieri il Bundestag ha dato il via libera al servizio militare. La nuova legge non prevede, per ora, l’obbligo di leva, bensì solo una visita militare obbligatoria per tutti i diciottenni, a partire dal 2026. La nuova normativa, però, lascia irrisolta la questione del servizio civile, praticamente dimenticata dal governo di Berlino. La legge, approvata da 323 deputati, 272 i contrari, prevede un massiccio ampliamento delle forze armate, idealmente su base volontaria. Tuttavia, in caso di carenza di reclute, il servizio obbligatorio potrebbe essere reintrodotto, ma a quel punto sarebbe necessario un ulteriore provvedimento legislativo da sottoporre al Bundestag. Il 19 dicembre la nuova normativa, approvata ieri, sarà votata anche dal Bundesrat, la Camera delle Regioni, ed entrerà in vigore il primo gennaio 2026.
Secondo il ministro della Difesa, Boris Pistorius, si tratta «di un passo decisivo per le capacità difensive della Germania. L’obiettivo della legge è aumentare il numero di soldati attivi tra 255mila e 270mila entro il 2035. Questo Paese, questa democrazia meritano di essere difesi anche con un esercito più efficiente e numeroso». A fine ottobre i militari erano poco più di 184mila. A questo numero si aggiungeranno altri 200mila riservisti. Il ministero della Difesa dovrà presentare al Parlamento ogni sei mesi, a partire dal 2027, una ripartizione del numero di volontari. «Se questi non fossero sufficienti, il Bundestag potrebbe decretare la coscrizione obbligatoria in base alle necessità. A quel punto potrebbe anche essere reintrodotto l’arruolamento obbligatorio», ha spiegato Pistorius.
A partire dal 2026 tutti i diciottenni riceveranno un questionario sulla loro motivazione e idoneità. Gli uomini sono tenuti a compilarlo, mentre le donne possono partecipare su base volontaria. Allo stesso modo, saranno introdotte visite mediche obbligatorie per tutti i maschi nati da gennaio 2008 in poi. Per attrarre il maggior numero possibile di uomini al servizio volontario, sono previsti incentivi come un’indennità mensile di circa 2.600 euro lordi. La lettera iniziale del ministero della Difesa promuoverà anche opportunità di volontariato tra i giovani, come programmi di servizio sociale. Ma l’attuale legge, in realtà, non prevede un sistema alternativo alla leva per tutti quei giovani che non intendono imparare ad usare armi e si rifiutano di prestare un servizio armato per motivi etici. Eppure gli obiettori non sembrano essere pochi.
Ieri, in almeno 90 città tedesche, migliaia di giovani hanno inscenato sit-in, o interrotto le lezioni scolastiche per protestare contro la nuova chiamata alle armi. «Nel questionario ci chiederanno se siamo pronti ad andare al fronte con un’arma. È una domanda completamene fuori dalla realtà in cui viviamo», ha fatto notare un giovane del comitato studentesco di Berlino, aggiungendo: «Nessuno del governo ha chiesto la nostra opinione. La vera domanda che dovrebbero porci è: come vuoi renderti utile per il tuo Paese?». Il mondo politico, in particolare l’Unione Cdu/Csu, sta riflettendo sulla possibilità di introdurre una nuova forma di servizio civile, abolito nel 2011 con la fine della leva obbligatoria. Nel 2010 in Germania c’erano circa 78.400 obiettori di coscienza che svolgevano il servizio civile alternativo. Un numero significativamente inferiore di giovani si è poi iscritto al Servizio volontariato federale, introdotto in sostituzione del servizio civile. Nel 2024, il numero era di circa 31.700 volontari. «Il servizio civile potrebbe essere reintrodotto solo con il ritorno della leva obbligatoria per tutti i diciottenni, a quel punto gli obiettori potrebbero appellarsi all’articolo 4 della Costituzione che concede la possibilità di rifiutare il servizio militare» ha spiegato il ministro Pistorius. Precisando però che «la situazione potrebbe cambiare rapidamente se non si presentassero sufficienti reclute volontarie».
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