Israele ha già chiuso l'inchiesta sulla chiesa di Gaza: «Un incidente»

I risultati delle indagini condotte sul raid sono arrivate a tempo record: l'esercito conferma la “deviazione” del colpo partito dal tank. Intanto gli aiuti del Patriarcato non sono stati consegna
July 22, 2025
Israele ha già chiuso l'inchiesta sulla chiesa di Gaza: «Un incidente»
. | La facciata della chiesa di Gaza colpita
I risultati dell’inchiesta stavolta sono arrivati. E a tempo di record. L’esercito israeliano ha impiegato una settimana per appurare quanto accaduto il 17 luglio quando il proiettile di un tank ha colpito la chiesa della Sacra Famiglia di Gaza City, con un bilancio di tre morti e undici feriti. Un progresso considerevole se si considera che l’indagine sull’altro raid – risalente a dicembre 2023 – nonché quello a San Porfirio, addirittura dell’ottobre precedente, è ancora in corso. L’esito, però, non aggiunge molto alle dichiarazioni iniziali dei militari. Si è trattato – sostengono le forze armate – di un «incidente» causato da «una deviazione accidentale del proiettile». Per evitare il ripetersi di episodi analoghi e «continuare a mitigare l’impatto sui civili – precisano – «sono state ulteriormente chiarite le linee guida per l’apertura del fuoco in prossimità di edifici religiosi, rifugi e altri siti sensibili».
L’esercito sottolinea anche di avere «facilitato l’entrata di aiuti umanitari» portati dalla delegazione ecclesiale che si è recata nell’enclave tra venerdì e domenica. A guidarla il patriarca dei latini, Pierbattista Pizzaballa, e quello ortodosso, Theopilus III.
Missione da cui entrambi sono tornati «con il cuore spezzato», secondo quanto hanno raccontato loro stessi. Della conclusione dell’investigazione, il Patriarcato latino – di cui la parrocchia di Gaza è parte – ha saputo dalla stampa. Gli esiti – si legge nel commento diffuso ieri – «non fanno che sottolineare i gravi pericoli derivanti dallo svolgimento di operazioni militari in prossimità di siti religiosi e civili. Evidenziano ancora una volta l’importanza vitale del rispetto dei principi del diritto internazionale umanitario». Riguardo ai soccorsi viene chiarito che questi, pur autorizzati, non sono ancora stati consegnati. «Una volta completate le operazione di raccolta e accesso, quando saranno giunti a destinazione, saranno distribuiti ai rifugiati del complesso e agli abitanti dei quartieri circostanti».

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