Incendi in Spagna: i pellegrini in fuga dal Cammino di Santiago
di Redazione
La ministra della Difesa, Margarita Robles fa il bilancio degli interventi dei militari nel nordovest devastato dai roghi che hanno provocato 4 morti: «Situazione dantesca»

Uno stillicidio di incendi, la stagione turistica minacciata, vittime e ettari ed ettari di vegetazione distrutta. "Stiamo vivendo una situazione di incendi dantesca e senza precedenti. Nei 20 anni dalla creazione dell'Unità di emergenza dell'esercito (Ume) i militari non avevano visto nulla di simile". Lo ha detto la ministra spagnola della Difesa, Margarita Robles, in un'intervista alla radio Cadena Ser, in merito all'ondata di "incendi con caratteristiche diverse a causa del cambio climatico" che da inizio agosto sferza il nordovest della Spagna e ha provocato finora 4 morti.
Robles ha assicurato che gli uomini e i mezzi sollecitati dalle regioni colpite come Castiglia e Leon, Galizia ed Estremadura, sono stati inviati "dal primo momento", ribadendo che "le forze armate con l'Ume sono mobilitate dal 2 agosto" sul fronte del fuoco. Tuttavia, la titolare della Difesa ha riconosciuto che "la situazione è molto complicata" e "mai vista prima di tale portata", poiché "il fumo rende impossibile l'intervento aereo, provocando l'enorme frustrazione dei piloti dell'Ume," per i numerosi focolari che "si retro-alimentano con una virulenza straordinaria".
"La priorità è proteggere le persone", ha aggiunto Margarita Robles, nel segnalare che oltre ai 500 militari dell'Ume, inviati di rinforzo ai 3.500 finora schierati contro il fuoco, il governo non esclude di mobilitarne altri. Ma "fino a quando non sarà placata l'ondata di caldo non sarà possibile porre fine a questa situazione" di emergenza, ha anche detto la ministra della Difesa. E ha lanciato un nuovo appello ai volontari che si mobilitano per difendere le proprie proprietà dalle fiamme, perché seguano le indicazioni dei tecnici. "Capisco il dramma umano di chi perde tutto, ma per attaccare il fuoco bisogna essere professionisti", ha concluso.
Robles ha assicurato che gli uomini e i mezzi sollecitati dalle regioni colpite come Castiglia e Leon, Galizia ed Estremadura, sono stati inviati "dal primo momento", ribadendo che "le forze armate con l'Ume sono mobilitate dal 2 agosto" sul fronte del fuoco. Tuttavia, la titolare della Difesa ha riconosciuto che "la situazione è molto complicata" e "mai vista prima di tale portata", poiché "il fumo rende impossibile l'intervento aereo, provocando l'enorme frustrazione dei piloti dell'Ume," per i numerosi focolari che "si retro-alimentano con una virulenza straordinaria".
"La priorità è proteggere le persone", ha aggiunto Margarita Robles, nel segnalare che oltre ai 500 militari dell'Ume, inviati di rinforzo ai 3.500 finora schierati contro il fuoco, il governo non esclude di mobilitarne altri. Ma "fino a quando non sarà placata l'ondata di caldo non sarà possibile porre fine a questa situazione" di emergenza, ha anche detto la ministra della Difesa. E ha lanciato un nuovo appello ai volontari che si mobilitano per difendere le proprie proprietà dalle fiamme, perché seguano le indicazioni dei tecnici. "Capisco il dramma umano di chi perde tutto, ma per attaccare il fuoco bisogna essere professionisti", ha concluso.
L'ondata di incendi non dà tregua, soprattutto in vaste aree e parchi naturali di Galizia, Asturie, Castiglia e Leon ed Estremadura in un inferno di fiamme e fumo e in deserti di cenere. Tanto da indurre le autorità di Protezione civile a rivolgere un avviso urgente ai pellegrini del Cammino di Santiago, lungo il noto itinerario che va dalla Francia a Santiago di Compostela, in Galizia, a interrompere il percorso fra Astorga, Ponferrada e Bembibre, in Castiglia e Leon, per non rischiare la vita. "Che tristezza vedere ardere una natura così bella, stringe il cuore quello che sta accadendo", assicurava Beto Garcia, 'camminante' portoghese - ripreso dalla tv locale Hit - costretto a restare rinchiuso nell'ostello, indossando come tutti la mascherina per proteggersi dalla tempesta di cenere e gas tossici. Migliaia di pellegrini e turisti sono bloccati nelle stazioni di Zamora e Ourense, per l'interruzione ormai da 5 giorni delle linee ferroviarie dell'alta velocità fra Madrid e la Galizia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA






