I droni fantasma, i sommergibili nucleari spiati: cos'è successo in Francia
di Daniele Zappalà, Parigi
Il sorvolo di un gruppo di velivoli sulla base sottomarina dell’Ile Longue, in Bretagna, scatena la reazione dei fucilieri marini e l’apertura di un’inchiesta della Procura militare di Rennes

Questa volta, un nuovo “sciame” di droni fantasma si è spinto fino a uno dei siti militari più protetti dell’Europa continentale: il tratto di litorale bretone che funge da base per i grandi sommergibili francesi lanciamissili con a bordo testate nucleari. Un’inchiesta è stata già aperta dalla Procura militare di Rennes, dopo la rivelazione ieri del sorvolo, avvenuto giovedì sera e che ha innescato i tiri difensivi delle batterie d’artiglieria a presidio. Il sorvolo è stato rivelato dalla Prefettura marittima dell’Atlantico. A confermare l’inchiesta aperta, pure l’entourage della ministra della Difesa, Catherine Vautrin. Si tratterebbe di droni di piccoli dimensioni, non armati. Sono circa le 19.30 di giovedì quando i sistemi di rilevamento intercettano 5 droni in procinto di sorvolare la base sottomarina dell’Ile Longue, una lingua di terra che si protende all’interno della rada marittima di Brest, nell’estrema punta occidentale della Bretagna proiettata sull’Atlantico. Proprio la “tana” dei 4 sottomarini militari francesi dotati di testate nucleari. L’incursione ha innescato la reazione del battaglione di fucilieri marini di stanza presso la base, che hanno tirato a più riprese. Una mossa difensiva che sarebbe stata facilitata dalle condizioni eccezionali di luminosità, per via di una “superluna” in corso, ovvero la coincidenza fra luna piena e minima distanza del satellite terrestre. Secondo il portavoce della Prefettura, il capitano di fregata Guillaume Le Rasle, «le infrastrutture sensibili non sono state minacciate». Ma a riprova del carattere particolarmente sensibile dell’incursione, non sono stati resi noti i dettagli sull’esito dei tiri antidroni, avvenuti nella scia della creazione di un dispositivo specifico contro questo tipo di minaccia.
Per gli esperti, non si tratta del primo caso del genere. Anche in tempi recenti, non sono mancati sorvoli proibiti nell’area di massima sicurezza. L’ultimo noto era giunto nella notte prima dell’alba del 18 novembre, da parte di un solo drone. Un’incursione poi identificata come un sorvolo a carattere non militare. La natura particolarmente strategica del sito militare è testimoniata dall’imponente apparato di sicurezza per la sua protezione che include, oltre al battaglione di fucilieri, pure 120 agenti della gendarmeria marittima. Il sito ultrasegreto assicura la protezione, la manutenzione e il riarmo ciclico dei sommergibili nucleari. Fra i quattro, secondo una prassi difensiva collaudata, almeno uno è costantemente in servizio negli oceani, per assicurare una continuità nella dissuasione nucleare alla francese. I nuovi sorvoli hanno fatto subito pensare ai numerosi precedenti degli ultimi mesi sugli aeroporti, come a inizio ottobre sopra quello tedesco di Monaco di Baviera, o altri siti strategici, anche militari, dell’Unione Europea. Ancora una volta, il “mandante” potenziale più citato dagli esperti è Mosca. Fra l’altro, la notizia inquietante è giunta in una fase in cui è vivo in Francia, tanto a livello politico, quanto negli ambienti militari, il dibattito sulle modalità di riarmo del Paese. Di recente, nel corso di un convegno dei sindaci francesi, aveva suscitato scalpore l’esternazione del nuovo capo di stato maggiore dell’esercito, il generale Fabien Mandon, secondo il quale il Paese deve accettare in prospettiva l’idea di poter «perdere i suoi figli» in guerra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA






