Ecuador, Noboa chiede al popolo di mantenere i soldati nelle strade

Il referendum del 21 aprile arriva dopo le rivolte dei narcos e l'imposizione dello stato di emergenza: ora il presidente chiede che la militarizzazione prosegua. Montano le critiche
April 4, 2024
Ecuador, Noboa chiede al popolo di mantenere i soldati nelle strade
Reuters | Il 36enne presidente dell'Ecuador Daniel Noboa
Lo stato di emergenza in vigore in Ecuador da tre mesi è ormai in scadenza, ma il presidente Daniel Noboa ha trovato un modo per potere mantenere l’esercito in strada in modo permanente. Il discusso Noboa, in visita a tre agenti rimasti feriti in uno scontro con alcuni gruppi criminali, ha ribadito la sua linea: «Non possiamo permettere che la polizia e le forze armate si sentano sole. Siamo ancora in guerra».
L'esercito nel penitenziario di Guayaquil - Ansa
L'esercito nel penitenziario di Guayaquil - Ansa
La misura di emergenza era stata attivata all’inizio di gennaio per rispondere all’ondata di violenza provocata delle gang di narcotrafficanti. Significa coprifuoco notturno, sospensione dei diritti all’inviolabilità del domicilio e della corrispondenza, e alla libertà di riunione. I narcos avevano risposto inasprendo le loro azioni e in tutto il mondo, in quei giorni, sono state riprese le immagini dell’irruzione di una banda criminale nella sede dell’emittente TC di Guayaquil e in sequestro dei giornalisti. Noboa contrattaccò dichiarando lo “stato di conflitto interno”, strumento del diritto internazionale che permette di dispiegare l’esercito.
Daniel Noboa vuole mantenere le forze dellìordine schierate nelle strade - Reuters
Daniel Noboa vuole mantenere le forze dellìordine schierate nelle strade - Reuters
La sospensione delle libertà e il coprifuoco sarebbero dovuti durare 60 giorni, poi prolungati per un altro mese. La Costituzione ne vieta ora un ulteriore rinnovo: così i divieti scadranno allo scoccare della mezzanotte del 6 aprile. Non decade invece la dichiarazione di conflitto interno che garantirebbe la possibilità di mantenere i militari nelle strade. Ma per rendere la misura strutturale gli ecuadoriani sono chiamati al voto domenica 21 aprile per un referendum. I quesiti riguardano soprattutto la sicurezza e la lotta alla corruzione: controllo delle armi, aumento delle pene per reati gravi, estradizione. Ai cittadini sarà anche chiesto se vogliono modificare la Costituzione, permettendo alle Forze armate di fornire supporto alla polizia nella lotta contro il crimine organizzato. Secondo i sondaggi, il presidente Noboa riuscirà a ottenere il via libera anche se aumenta il fronte dell'opposizione che vede nella manovra il pericolo di una deriva "dittatoriale".
Vince il “metodo Bukele” (il rigido e discusso presidente salvadoregno) e la dura repressione contro i narcos. Una promessa che del resto Noboa aveva utilizzato come bandiera durante la campagna elettorale, in un clima di forte tensione per l’assassinio di un altro candidato alla presidenza, Fernando Villavicencio. Omicidio che è stato ricordato di recente dal presidente messicano Obrador, alludendo al fatto che abbia favorito la vittoria di Noboa. Pronta la risposta di Quito che oggi ha dichiarato “persona non grata” l’ambasciatrice messicana Raquel Serur.

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