Demolita un’ala della Casa Bianca: nascerà la sala da ballo di Trump
di Redazione
La ristrutturazione, dal costo di 250 milioni di dollari, ha già acceso il dibattito sul suo impatto economico e simbolico

Stanno scatenando un putiferio le foto circolate sui social media dei lavori in corso alla Casa Bianca per il nuovo mega salone delle feste voluto da Donald Trump. Nonostante la promessa del presidente che il progetto da oltre 250 milioni di dollari non avrebbe «interferito» con l'edificio esistente, le immagini mostrano l'East Wing, l'ala est della residenza presidenziale, praticamente distrutta dalle ruspe. Tanto che il dipartimento del Tesoro, che si trova proprio lì a fianco, ha imposto ai suoi dipendenti di non pubblicare foto del cantiere. Secondo l'Associate Press, inoltre, la demolizione è avvenuta senza l'approvazione della National Capital Planning Commission, l'agenzia federale incaricata di autorizzare interventi su edifici storici come la Casa Bianca. Il presidente della Commissione, Will Scharf, che è anche uno dei principali collaboratori di Trump, ha dichiarato alla riunione di settembre che l'agenzia non ha giurisdizione sui lavori in edifici di proprietà federale.
Non è chiaro se la Casa Bianca abbia sottoposto i progetto per il nuovo salone delle feste all'agenzia per la revisione e l'approvazione. In un post di ieri sera su Truth, The Donald ha annunciato l'inizio dei lavori. «Completamente separata dalla Casa Bianca - ha scritto - l'ala est è in fase di completa modernizzazione nell'ambito di questo progetto e sarà più bella che mai una volta completata! Per oltre 150 anni, ogni Presidente ha sognato di avere una sala da ballo alla Casa Bianca per ospitare grandi feste, visite di Stato e altri eventi». La capienza della nuova sala dovrebbe essere di circa 650 persone, più del triplo della East Room. I Democratici hanno criticato duramente i lavori voluti da Trump per la sala da ballo. Il governatore della California Gavin Newsom e altri parlamentari hanno sostenuto che le priorità del presidente «non sono in linea con quelle degli americani comuni». Per Darren Soto, deputato della Florida, il progetto del «salone dei miliardari di Trump» è una «disgrazia».
La scorsa settimana il tycoon è tornato ad elogiare la ristrutturazione nel corso di una cena con i boss dei settori tecnologico, finanziario e difesa sostenendo che le risorse per il progetto sono arrivate da donazioni fino a 25 milioni di dollari provenienti da decine di aziende, tra cui Apple, Amazon, Lockheed Martin e Coinbase, e che non ne sono necessarie altre.
A luglio, la Casa Bianca aveva sottolineato che la East Wing era stata costruita nel 1902 e rinnovata più volte con l’aggiunta, nel 1942, di un secondo piano.
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