Biden in tivù: «Lascio solo se me lo chiede Dio»
Nei 22 minuti di intervista, il presidente si è detto convinto di essere il più qualificato per battere Trump. Ma il baratro tra realtà e apparenza diventa sempre più profondo. E i donatori si sfilano

Joe Biden – con alle spalle solo la famiglia – punta i piedi. Si ritirerà solo «se sarà Dio stesso a volerlo». L’intervista alla Abc che doveva mettere a tacere i dubbi legati alla sua senilità si è trasformata in un altro siparietto doloroso da guardare: un esempio della vulnerabilità di un anziano messa crudelmente a nudo davanti a decine di milioni di persone.
Anche se l’ostinazione del presidente nel negare il suo declino umanamente è stata del tutto comprensibile, politicamente appare sempre più problematica.
I commentatori parlano per la prima volta di «crisi» e «sfaldamento» del Partito democratico, a soli quattro mesi dalle elezioni. E i donatori continuano a farsi indietro, quasi a dimostrare che se nessuno può costringere il presidente Usa a farsi a parte, loro possono certamente far arenare la sua campagna elettorale. Un evento di raccolta fondi a luglio in Wisconsin è già saltato e un altro in Texas, ospitato dalla figlia del presidente Lyndon Johnson, è a rischio.
Un altro gruppo (almeno il quarto dal dibattito con Donald Trump) di danarosi democratici, guidati dall'ex amministratore delegato di Intuit e PayPal Bill Harris, hanno creato un fondo da due milioni di dollari per finanziarie una mini-primaria del partito. Il gruppo fa capire dunque che preferisce una competizione aperta per decidere chi sostituirà Biden invece della scelta obbligata della vice Kamala Harris: un segno che all’interno della coalizione non c’è affatto un accordo su chi deve essere il candidato alla Casa Bianca.
E mentre Trump gli riserva stralci sarcastici, i media liberal lo abbandonano e aumentano i deputati che ne chiedono il ritiro, il guru dei sondaggi Nate Silver dà Biden per spacciato, indicando la via della rinuncia come la sola strada praticabile dopo i «commenti incoerenti» durante l’intervista alla Abc e il rifiuto a sottoporsi a un test cognitivo indipendente. A restare saldamente a fianco dell’81 Commander in chief è ormai solo la famiglia, poiché anche il suo staff, in privato, ha perso fiducia nel capo. Tanto che la moglie e i figli di Biden hanno cominciato a essere più coinvolti nella gestione della presidenza e della campagna elettorale, causando forti tensioni con il personale della Casa Bianca.
«La lotta del presidente Joe Biden per dimostrare di avere la forza e la capacità cognitiva per un secondo mandato sta diventando una straziante prova personale e nazionale», ha concluso amaramente in un commento il giornalista politico della Cnn, Stephen Collinson.
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