Arriva il kit per sopravvivere a un attacco digitale e gli olandesi sono sconcertati
di Maria Cristina Giongo, Eindhoven
Il libretto, di 32 pagine, è stato recapitato per posta ai cittadini e contiene una serie di indicazioni su come comportarsi nel caso in cui saltassero tutti i sistemi di comunicazione, telefoni e pc compresi

I cittadini olandesi e gli stranieri residenti nei Paesi Bassi hanno ricevuto per posta un libretto di 32 pagine intitolato "Preparati a una situazione di emergenza". È stato redatto e pubblicato dal Coordinatore nazionale su terrorismo e sicurezza in collaborazione con il ministero della Difesa e altre istituzioni governative in più lingue, fra cui l’arabo e il cinese. Ed è arrivato dopo l’avvistamento di alcuni droni sull’aeroporto di Eindhoven, che funge da scalo aereo civile e campo d’aviazione militare. Altri droni erano stati precedentemente segnalati sulla vicina base militare di Volkel. Di solito le autorità sono attente a non diffondere inutili allarmismi. Allora come mai questa pubblicazione? La risposta si trova a pagina cinque del libretto: «Nonostante l’Olanda stia facendo di tutto per evitare una guerra, il nostro Paese può venirne coinvolto. Non subito, mediante un’incursione di soldati o di carri armati, ma con un attacco digitale in grado di interrompere i più importanti sistemi collegati fra di loro. Con gravi conseguenze, per esempio a causa dell’interruzione di elettricità. Lo scopo di questa guida è fornire istruzioni importanti per prepararsi a questa evenienza, guardando al futuro». Nel testo non si usa mai il condizionale “zou kunnen”, che significa “potrebbe” succedere. Bensì il presente: “può succedere”.
Tre sono i punti affrontati nell’opuscolo. Anzitutto, la necessità di preparare un pacchetto d’emergenza con dentro di tutto e di più: dal cibo in scatola allo spazzolino da denti e dentifricio, alle medicine, a una radio che funzioni a batterie per alcune ore. E poi coperte, riserve d’acqua. Il secondo punto riguarda la famiglia, con cui si può stilare insieme la lista delle cose necessarie da fare e a cui pensare nel momento in cui diventasse impossibile telefonare, inviare email, messaggi WhatsApp e usare l’automobile, a maggior ragione se elettrica. Il consiglio è di stabilire a priori un luogo raggiungibile a piedi o in bicicletta dove darsi appuntamento. Nel terzo punto si pone l’accento sull’importanza dei contatti sociali, soprattutto fra vicini di casa, per aiutarsi a vicenda. I pacchetti di sopravvivenza si possono già acquistare su Internet, a prezzi che variano dai 74 euro, con dentro anche un sacco a pelo e un compasso (in assenza di segnale Gps), ai 250 euro di quelli formato famiglia, fino ai 559 euro dei kit “di lusso”. Nel dépliant, l’immagine più inquietante è quella in cui si vedono abbracciati un uomo, una donna e i loro bambini. Il più piccolo è in braccio alla mamma. Sotto, si vedono i possibili scenari emergenziali: telefoni e computer fuori uso, inondazioni dal Mare del Nord e persino ingresso di carri armati.
La reazione degli olandesi è stata di irritazione ma anche di preoccupazione. «Ma sono pazzi? Ci mettono paura per quattro droni avvistati? Io l’ho buttato via subito, appena letta l’intestazione», commenta qualcuno. «Potremmo subire un attacco digitale? E ce lo dicono adesso, senza tante spiegazioni?», reagiscono altri. «Io sono angosciata. Da quando l’ho ricevuto non dormo più – confessa una signora, visibilmente turbata –. Mia figlia è malata, se rimaniamo senza riscaldamento come facciamo? E se veramente dovesse venire la guerra?». Nel frattempo, il quotidiano AD ha pubblicato un articolo sulla ditta Robin Radar che fornisce al ministero della Difesa radar contro diversi tipi di droni. La scorsa estate ne furono acquistati 51 per donarli all’Ucraina. La Robin Radar cominciò la produzione nel 2010, e aveva quattro dipendenti. All’inizio vendeva 20 droni l’anno. Nel 2023 ne ha venduti quattro alla settimana. In conclusione, i cittadini sono avvertiti: magari non succederà. Ma se succederà si preparino a ogni scenario.
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