Altro che muraglia, la Cina vuole aprire le porte ai turisti
di Luca Miele
Il gigante asiatico ha allentato la sua politica sui visti "a livelli senza precedenti". I cittadini di 74 Paesi possono ora entrare in Cina per un massimo di 30 giorni senza visto.

La grande muraglia? È sempre più “forata”. E scavalcabile. La Cina prova a spalancare le porte per attirare turisti e rimpinguare le casse. Ma non è solo una questione di affari: in tempi di deglobalizzazione andante, la leadership cinese lavora a rilanciare l’immagine del Paese, presentandolo come un propulsore mondiale di “comprensione e fiducia reciproca" ed epicentro di una globalizzazione "alternativa". Il gigante asiatico ha allentato la sua politica sui visti "a livelli senza precedenti". I cittadini di 74 Paesi possono ora entrare in Cina per un massimo di 30 giorni senza visto. Secondo l’agenzia Ap si tratta di “un grande passo avanti rispetto alle normative precedenti”. Per la National Immigration Administration, oltre 20 milioni di visitatori stranieri sono entrati senza visto nel 2024, quasi un terzo del totale e più del doppio rispetto all'anno precedente.
I numeri testimoniano la rincorsa del turismo cinese. Dopo aver revocato le severe restrizioni legate al Covid-19, che avevano di fatto sigillato il Paese, la Cina ha riaperto i suoi confini ai turisti all'inizio del 2023, attirando però “solo” 13,8 milioni di visitatori, meno della metà dei 31,9 milioni del 2019. Nel 2024, è però arrivato il pareggio: circa 32 milioni di stranieri hanno visitato il gigante asiatico, con un aumento del 78% rispetto all'anno precedente. Shanghai rimane la destinazione più gettonata, con oltre 6 milioni di visitatori entrati in Cina attraverso la città nel 2024.
I cinesi continuano a mostrare una grande propensione a viaggiare fuori dal Paese. Pechino progetta di pareggiare il flusso in entrata. Come scrive la stampa cinese, “nel 2023 le entrate globali del turismo internazionale hanno raggiunto la cifra record di 1,5 trilioni di dollari. La Cina, con la sua classe media in crescita, si è riconquistata il primo posto al mondo per spesa nel turismo internazionale. Ma quando si tratta di entrate derivanti dai visitatori stranieri, la Cina ha ancora molto da recuperare. La spesa dei turisti stranieri nel 2023 ha generato 53 miliardi di dollari, meno dello 0,3% del Pil cinese. Confrontate questo dato con lo 0,8% del Giappone, l'1,2% del Regno Unito o il 2,3% della Francia. Il potenziale di crescita è enorme”.
Qual è la geografia dei Paesi “favoriti” per l’ingresso in Cina? A dicembre 2023, Pechino ha annunciato l'ingresso senza visto per i cittadini di Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Malaysia. Da allora, quasi tutta l'Europa è stata aggiunta. Il mese scorso sono diventati idonei i viaggiatori provenienti da cinque Paesi latinoamericani e dall'Uzbekistan, seguiti da quattro provenienti dal Medio Oriente. Il totale salirà a 75 il 16 luglio con l'aggiunta dell'Azerbaigian. Nessun grande Paese africano è invece entrato nel club delle nazioni che possono usufruire dell'ingresso senza visto, "nonostante i legami relativamente stretti del continente con la Cina". Oltre al Regno Unito, la Svezia è l'unico altro Paese europeo ad alto reddito a non essere presente nella lista dei 30 giorni.
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