Pubblico errore, pubbliche scuse
di Redazione
Gentile direttore, sono un sacerdote missionario, Fidei donum della diocesi di Roma, in Argentina. Da qui ogni giorno cerco di informarmi sulle notizie dell’Italia e lo posso fare solo attraverso Internet. Oltre a visitare il vostro sito, guardo anche quelli di altre testate.Sinceramente le posso dire che del discorso di monsignor Crociata e dell’aiuto delle 93 diocesi per i profughi del Nordafrica, avete scritto soltanto voi!Ora, non è per discolpare la Littizzetto che comunque lì in Italia poteva informarsi meglio, però a noi che siamo all’estero sinceramente non è arrivata notizia. Nessun mezzo di informazione non cattolico ha dato conto di questa presa di posizione importante, o se l’ha fatto, l’ha reso praticamente invisibile, al punto che io, lettore attento, non me ne sono accorto! Ora, visto che sono tanto bravi a mettere in prima pagina gli sbagli che fa la Chiesa, perché non riconoscono pure le cose buone che fa?Le pare giusto? Mi scuso per il mio piccolo sfogo e ringrazio sinceramente lei e tutto lo staff di Avvenire per la buona informazione che mettete a disposizione dei vostri lettori.
don Alessandro De Rossi, Salta (Argentina)
Lei ovviamente, caro don Alessandro, non ha affatto torto.Anzi. Ma la Littizzetto non ha ragione. E ribadisco che il suo pubblico errore farebbe bene a ripararlo in modo altrettanto pubblico visto che si accoccola ogni fine settimana nelle case degli italiani grazie agli schermi del servizio pubblico radiotelevisivo.
Lei ovviamente, caro don Alessandro, non ha affatto torto.Anzi. Ma la Littizzetto non ha ragione. E ribadisco che il suo pubblico errore farebbe bene a ripararlo in modo altrettanto pubblico visto che si accoccola ogni fine settimana nelle case degli italiani grazie agli schermi del servizio pubblico radiotelevisivo.
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