Il nuovo Avvenire.it, per una comunità che si informa e partecipa
Da oggi Avvenire.it cambia volto. Ma soprattutto cambia passo, per camminare meglio insieme

Care lettrici, cari lettori,
Da oggi Avvenire.it cambia volto. Ma soprattutto cambia passo, per camminare meglio insieme. Non è un semplice maquillage. Né una rivoluzione. Immaginatela come una nuova tappa del nostro percorso. Una tappa significativa, pensata e costruita a partire da una convinzione che ci accompagna fin dal primo giorno: Avvenire non è soltanto un giornale che informa, Avvenire è un luogo dove le notizie si intrecciano con le domande di senso, dove l’informazione si fa relazione, dove si può condividere un’idea di comunità che parte dalla realtà, ma non si ferma a essa. Se volete, da fabbrica di notizie proviamo a caratterizzarci come una bottega artigiana dell’informazione, in cui la relazione con la comunità che ci segue, con voi, rappresenta sempre di più un valore aggiunto.
Nel primo editoriale che ho firmato come direttore, scrivevo che Avvenire è una piazza e un ponte. Una piazza perché aperta, plurale, viva. Un ponte perché capace di unire sponde diverse, generazioni diverse, visioni anche divergenti, tenute insieme dalla ricerca sincera della verità e dalla volontà di costruire. Oggi quel ponte si rafforza. Quella piazza si allarga. E lo fa anche grazie al nuovo sito.
Il nuovo Avvenire.it nasce da qui. Da una visione editoriale che punta a un giornalismo non urlato, che si caratterizza per una postura dialogante e uno stile costruttivo. Un giornalismo che non rincorre i numeri ma cerca il senso. Che non si accontenta di dare voce indistintamente a tutto, rincorrendo le notizie sensazionali, ma sceglie di illuminare con perseveranza e stupore ciò che merita attenzione, a partire da chi non sempre la trova.
Cambia la forma – più ordinata, leggibile, curata anche per gli schermi mobili, dove oggi si concentra la gran parte della lettura digitale – ma ancor più la sostanza. La parte centrale del nuovo Avvenire.it sarà dedicata ogni giorno a contenuti selezionati: inchieste, reportage, storie, approfondimenti, interviste. Le “nostre” storie. Quelle che vi raccontiamo perché ci hanno interrogati, perché aprono uno spiraglio sulla complessità, perché provano a restituire dignità a ciò che altri ignorano o semplificano. Ve le proporremo sempre liberi dai condizionamenti e pure dalla viralità dettata dagli algoritmi “social”: non intendiamo lasciarci snaturare da un mercato di esperienze emotive individualistiche e polarizzate, scegliamo piuttosto di socializzare il nostro stile. In mezzo a questa sezione, uno spazio riservato agli approfondimenti culturali di Agorà, un altro piatto forte di Avvenire.
In una seconda sezione dedicata e ben visibile trovate invece i commenti, le rubriche, i podcast, le newsletter: fili diversi di un’unica trama, quella di Avvenire, che ogni giorno prova a leggere il mondo con uno sguardo attento, aperto, plurale, radicato. Una terza sezione, in apertura del sito, presenta infine aggiornamenti rapidi sui fatti del giorno, per una visione panoramica di ciò che accade in Italia, nel mondo, dentro la Chiesa.
Tutto questo – vogliamo ribadirlo – senza mai cedere all’informazione usa-e-getta. Ce lo siamo detti sin dall’inizio: Avvenire cercherà sempre più di rimpiazzare il sensazionale con il fondamentale e il recente con il rilevante. Per questo non vi faremo perdere tempo con ciò che potete trovare altrove. Vogliamo, piuttosto, guadagnare tempo insieme: per informarci meglio, per conoscerci di più, per coltivare quel senso di responsabilità civile e spirituale che ci spinge a non voltare lo sguardo.
Con l’augurio che questo nuovo inizio non resti solo un cambiamento di sito, ma diventi un’occasione per rinsaldare il legame tra noi. E per costruire, giorno dopo giorno, una comunità informata, viva, generativa. Che si riconosca nel pane buono della parola condivisa. Provate a non pensare ad Avvenire solo come a un giornale. Pensatelo – e usatelo – come uno strumento di partecipazione. Un ponte. Una piazza. Un bene comune.
Buona navigazione e buona partecipazione, allora.
© RIPRODUZIONE RISERVATA






