domenica 10 luglio 2022
Sui blog e nei social i racconti delle giovani coppie che hanno deciso di attendere le nozze per arrivare a rapporti sessuali completi
Una delle coppie che hanno deciso di rivelare sui social la loro scelta per una sessualità d’attesa in vista delle nozze

Una delle coppie che hanno deciso di rivelare sui social la loro scelta per una sessualità d’attesa in vista delle nozze

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Alcuni la vivono silenziosamente nella loro quotidianità, altri sentono il bisogno di testimoniarla anche pubblicamente. La scelta di vivere un fidanzamento in castità accomuna diverse giovani coppie: Marika e Luca, 25 anni lei e 30 lui in quel di Todi (Perugia), hanno deciso di raccontarla da un anno a questa parte nel blog fedeliallapromessa.blogspot.com, mentre il loro rapporto procede da tre anni.

«Non nascondiamo che la chiamata alla castità sia difficile e, se non vissuta insieme, nella preghiera e con la giusta consapevolezza, sia una tortura folle. Si confonde con la continenza, banalizzata nell’astenersi da rapporti sessuali che non siano rivolti alla procreazione nel legame matrimoniale: forse il problema è focalizzarsi solo su quello a cui si rinuncia più che sulla bellezza che posso sperimentare», sottolinea Marika. E precisa che «la chiamata alla castità è aprirsi a un dono impagabile: l’amore profondo e il rispetto sacro dell’altro. Non potendo manifestare l’amore in modo carnale, ogni possibile difficoltà nel rapporto la devo affrontare nella totale verità. Ci educhiamo a vivere la sessualità per diventare liberi di amare l’altro o l’altra senza condizioni, senza paura di perdersi per non restare soli o perché ormai ci siamo abituati e ripartire sarebbe troppo difficile».


Storie di fidanzati che hanno scelto la castità prematrimoniale come ' rispetto sacro dell’altro in vista di un amore totale


Sicuramente, per Marika e Luca, ex ateo, convertito da sette anni, «allenarsi alla castità non vuol dire sopprimere la propria sessualità e azzerare l’intimità di coppia, pensando di poterla creare solo facendo l’amore oppure avendo paura anche solo di sfiorare l’altro, altrimenti vorrebbe dire che c’è un problema serio. Anzi, proprio nel tempo del nostro fidanzamento l’intimità cresce e si fortifica nei gesti di affetto e tenerezza che ci scambiamo, nel dialogare e confrontarci, nel prenderci del tempo per noi e per metterci al servizio». Quindi per loro «il cammino alla castità significa allenarsi a privarsi del piccolo, del superfluo, a controllare i propri istinti e desideri per un bene più grande, per amarci nella libertà e scoprire la preziosità dell’altro. Tutto questo per arrivare un giorno a sceglierci e a donarci completamente l’uno all’altro e dire il nostro 'sì'. Solo morendo come coppia e fidandoci dell’amore del Padre possiamo diventare una carne sola, in un rapporto d’amore autentico e completo».

Anche Giada ha vissuto questa esperienza con il suo fidanzato Giacomo, sposato a fine maggio, e ha aperto su Instagram la pagina Ne senti la voce: «Ho imparato che la castità fa verità, ti toglie la maschera, ti costringe a fare i conti con la tua umanità. Da fidanzata con un ateo, tentai la famosa via di mezzo: mi divisi anch’io. Se da un lato cercavo di tenere in piedi una relazione, dall’altro cercavo di non vacillare nelle mie certezze, di convincermi e convincere, chiedevo a frati e suore se esistessero eccezioni e quali, se ci fosse un modo di tirarmene fuori con la coscienza pulita. No, non c’era: su questo la Chiesa non mollò di un centimetro. Non mollai neanche io, seppur con sofferenza grande, e venni malamente lasciata con un messaggio».

Un taglio netto seguito da un periodo doloroso: «Nessuna frequentazione andò mai in porto, non mi interessavano gli immaturi. Mi resi conto che quella Parola mi guidava al nocciolo e per questo mi era anche scomoda. La storia di Chiara Corbella Petrillo mi fu, in tutto questo periodo, di grandissimo supporto e sollievo, una dolcissima carezza di Dio. 'Il Signore mette la verità dentro ognuno di noi e non c’è possibilità di fraintenderla' disse questa ragazza oggi Serva di Dio, durante una testimonianza che vidi su Youtube'». Poi Giada si ricorda di un amico «che anni prima mi aveva parlato di castità prematrimoniale. Uno scambio di messaggi e un incontro, senza nessun secondo fine». Gradualmente, entrambi riconoscono «la certezza che il Signore ha messo il suo timbro su questo cammino insieme, che ci ha pensati e destinati insieme da sempre». E sulla sua pagina social Giada riceve «condivisioni profonde di tanti ragazzi: mi confermano che non ci serve davvero a niente tutta questa libertà se poi non sappiamo che farcene, ma occorrono esempi di vita che sa scegliere ed essere veramente feconda nell’Amore».

Ancora, Francesca oggi ha 26 anni e la sua conversione risale al 2017, dopo diverse operazioni al polmone che la costrinsero a letto per sei mesi. «Conducevo una vita intensa: lavoravo, studiavo e allo stesso tempo frequentavo persone decisamente sbagliate per me. Dopo la malattia iniziai a frequentare più assiduamente una casa di preghiera, due anni dopo cominciai a suonare la chitarra e chiesi aiuto a un ragazzo della casa per imparare meglio: non avevo mai provato un bene così grande senza voler niente in cambio. Iniziò così il nostro cammino insieme, con salite e discese, scivoloni e sgambetti. La castità non era proprio nelle mie corde, ma ci siamo riusciti ed è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Il 3 ottobre 2020 ci siamo sposati e il 6 gennaio di quest’anno è nata Beatrice Maria».

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