La strage nazista di Marzabotto adesso va risarcita

La Corte di Appello di Bologna ha stabilito che la Germania deve sborsare cinquanta milioni per l’eccidio del 1944
October 25, 2025
L'illustrazione che ha accompagnato la pagina su Marzabotto pubblicata giovedì scorso su Popotus
L'illustrazione che ha accompagnato la pagina su Marzabotto pubblicata giovedì scorso su Popotus
Questo è uno degli articoli della pagina centrale di Popotus, il giornale di attualità per bambini in edicola ogni giovedì allegato ad Avvenire. L'argomento è stato stato affrontato, insieme a molti altri, nel numero del 23 ottobre.
Tra il 29 settembre è il 4 ottobre 1944 i soldati nazisti uccisero 770 persone, tutti civili, in gran parte donne, bambini e anziani che abitavano sull’Appennino bolognese a Marzabotto, Grizzana Morandi, Monzuno e in tante piccole località dell’area. La scorsa settimana, la Corte di Appello di Bologna ha confermato la condanna della Germania che dovrà pagare circa cinquanta milioni di euro ai familiari delle vittime. La strage fu un’azione di rappresaglia – una vendetta – contro la formazione partigiana Stella Rossa, impegnata nella Resistenza e formata da centinaia di giovani partigiani: aiutati dai funzionari fascisti italiani che conoscevano bene la zona e gli abitanti, i tedeschi mitragliarono i civili disarmati all’interno delle case, nelle cascine, nelle scuole, persino dentro le chiese e i cimiteri.

A pagare però sarà l’Italia

La Germania è stata condannata al risarcimento ma i cinquanta milioni dovrà sborsarli l’Italia. Il governo tedesco si è sempre rifiutato di risarcire le vittime delle stragi naziste anche se negli ultimi trent’anni le sentenze sono state parecchie. Questo perché sostiene di aver già saldato i propri conti con l’Italia nel 1962, con gli accordi di Bonn. Così, per chiudere la questione ed evitare scontri diplomatici con la Germania, nel 2022 il nostro governo ha istituito un fondo per i risarcimenti. Ma i soldi versati nel fondo non sono sufficienti e, nonostante le sentenze, in molti casi i risarcimenti non arrivano o arrivano in super ritardo.

Franco Lazzarini: «Avevo 7 anni ed ero pronto per la fucilazione»

A sette anni Franco Lazzarini aveva già i capelli bianchi: colpa dello spavento, della paura provata in quel lontano ottobre del 1944. «Il primo giorno i militari tedeschi ci schierarono sul prato e predisposero il plotone di esecuzione – raccontava – ma dopo un po’ ci rimandarono nel rifugio, a Monte Sole. Il giorno dopo la stessa scena e anche il giorno successivo». Alla fine «mia madre, stanca di questi spaventi, prese la strada per scendere a valle. Ci hanno lasciati andare, perché non lo so». Franco è morto la scorsa settimana, il 13 ottobre, a 88 anni, uno dei pochi sopravvissuti alla strage di Marzabotto.

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