martedì 20 aprile 2021
«Essere efficiente, per un’industria, aiuta a essere più competitiva e a raggiungere una sostenibilità economica che non deve disgiunta da quella sociale e ambientale»
Enrico Zoppas, a capo di un'azienda che produce 4,6 miliardi di bottiglie l'anno

Enrico Zoppas, a capo di un'azienda che produce 4,6 miliardi di bottiglie l'anno

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Per chi è cresciuto a pane e Carosello il suo nome è indissolubilmente legato all’idea di affidabilità. «Zoppas li fa e nessuno li distrugge» assicurava uno spot entrato nella storia della pubblicità italiana. E, per chi ascoltava, gli elettrodomestici marchiati Zoppas erano sinonimo di qualità e durata nel tempo. Sessant’anni e una generazione dopo, l’erede di quella dinastia è più che mai garante della stessa affidabilità, pur avendola declinata in un business completamente diverso, quello delle acque minerali, avviato quasi in sordina, con l’idea di riempire di bottiglie d’acqua i frigoriferi che il gruppo produceva a ritmo incessante per le famiglie del boom economico. «Nel 1956 nacque il primo stabilimento produttivo a Scorzè (Venezia) per imbottigliare le acque delle fonti San Benedetto e Guizza» ricorda Enrico Zoppas, a capo di un gruppo che oggi produce 4,6 miliardi di bottiglie l’anno, è presente in 100 Paesi del mondo e fattura 778 milioni di euro. In oltre mezzo secolo al timone di un’impresa in continua crescita, Zoppas ha legato l’affidabilità del marchio alla capacità di restare fedele a un obiettivo mai mutato: imparare dalla natura per creare benessere.«Fin dall’inizio mi sono fatto una domanda – racconta Zoppas –: se la natura ci ha donato un bene prezioso come l’acqua, che cosa dobbiamo fare per restituirlo puro e incontaminato come l’abbiamo ricevuto?». Da qui l’inizio di un cammino che ha portato il gruppo di Scorzè a diventare un pioniere della sostenibilità.


L'articolo completo di Maria Cristina Alfieri sul numero 4 di L'economia civile del 21 aprile





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