mercoledì 21 giugno 2023
Il contrasto alla povertà, il supporto alle scuole e l’impegno per l’occupabilità sono i tre pilastri dell’azione del gruppo bancario. Zambito Marsala: «Profit e Non profit chiamati a collaborare»
Tre campi d’azione principali: il contrasto alla povertà da portare avanti anche attraverso progetti di inclusione sociale; collaborazioni con scuole e università per favorire l’istruzione dei giovani; iniziative per l’occupabilità per migliorare la capacità di chi cerca lavoro e per formare nuovi imprenditori.  Intesa Sanpaolo, come prima istituzione finanziaria in Italia, vuole essere anche un punto riferimento in termini di responsabilità sociale, dedicando risorse ed energie per promuovere inclusione e solidarietà.

Tre campi d’azione principali: il contrasto alla povertà da portare avanti anche attraverso progetti di inclusione sociale; collaborazioni con scuole e università per favorire l’istruzione dei giovani; iniziative per l’occupabilità per migliorare la capacità di chi cerca lavoro e per formare nuovi imprenditori. Intesa Sanpaolo, come prima istituzione finanziaria in Italia, vuole essere anche un punto riferimento in termini di responsabilità sociale, dedicando risorse ed energie per promuovere inclusione e solidarietà.

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Tre campi d’azione principali: il contrasto alla povertà da portare avanti anche attraverso progetti di inclusione sociale; collaborazioni con scuole e università per favorire l’istruzione dei giovani; iniziative per l’occupabilità per migliorare la capacità di chi cerca lavoro e per formare nuovi imprenditori.

Intesa Sanpaolo, come prima istituzione finanziaria in Italia, vuole essere anche un punto riferimento in termini di responsabilità sociale, dedicando risorse ed energie per promuovere inclusione e solidarietà. «Con il Piano d’Impresa 20222025 ci siamo posti l’obiettivo di raggiungere il traguardo di 50 milioni di interventi a favore delle persone più fragili, con pasti, posti letto, farmaci e indumenti, raddoppiando il target del Piano precedente», racconta Elisa Zambito Marsala, responsabile della struttura di Intesa Sanpaolo che si occupa della valorizzazione del sociale e dei rapporti con le università.

«Questo impareggiabile supporto per far fronte ai bisogni sociali posiziona Intesa Sanpaolo ai vertici mondiali per l’impatto sociale, grazie a collaborazioni con enti profit e non profit, istituzioni e pubbliche amministrazioni, per massimizzare il valore generato sui territori». Zambito Marsala spiega come siano state messe in campo «azioni sistemiche e in grado potenzialmente di generare un effetto “moltiplicatore” con un modello di intervento in cui Profit e Non profit dialogano e collaborano, superando la logica assistenziale e scegliendo la co-progettazione come metodo di lavoro».

L’azione di Intesa Sanpaolo si rivolge in primo luogo alle persone in stato di bisogno, ai bambini, ai giovani, agli anziani, ai lavoratori a basso reddito. A circa un anno e mezzo dall’avvio del piano sono stati già erogati circa 25 milioni di interventi tra pasti garantiti, posti letto messi a disposizione, medicinali e capi di abbigliamento donati a persone in difficoltà. Tra i progetti portati avanti c’è il programma “Cibo e riparo per i bisognosi”, con cui Intesa Sanpaolo contribuisce a supportare le persone più fragili e contrastare le povertà alimentare e sanitaria, le difficoltà abitative e il bisogno di indumenti e beni di prima necessità. A proposito di donazioni (dai vestiti ai giocattoli, passando per i libri) è stato potenziato il piano “Golden Links: i legami sono oro”, realizzato in collaborazione con Caritas Italiana e lanciato dal 2018 per promuovere la distribuzione di beni di prima necessità a famiglie e persone in condizione di povertà. I beni sono stati donati da grandi aziende italiane clienti di Intesa Sanpaolo. In linea con l’agenda strategica per la ricerca dell’Ue e la quarta missione del Pnrr, un’attenzione specifica nel piano di Intesa Sanpaolo è dedicata alle collaborazioni con le scuole e le università.

Zambito Marsala racconta come si tratti di «una strategia che viene portata avanti basandosi essenzialmente su quattro linee guida: il sostegno alla ricerca; il contrasto alla fuga dei cervelli (ma in un’ottica di scambio e di costruzione di iniziative che contribuiscano ad accrescere l’attrattività dei poli di eccellenza italiani per studenti e docenti); lo sviluppo di iniziative di internazionalizzazione con l’obiettivo di garantire un approccio formativo di ampio respiro; il supporto per accelerare la stretta connessione tra mondo dell’istruzione e tessuto industriale proprio per contribuire a colmare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro».

Il gruppo bancario collabora a vario titolo con oltre 60 atenei Italiani e internazionali (in particolare Oxford e Cambridge).

«Inoltre sono state erogate oltre 160 borse di studio e assegni di ricerca a favore di giovani studenti e ricercatori e sostenute circa 10 cattedre – sottolinea la responsabile della struttura della banca dedicata alla valorizzazione del sociale e ai rapporti con le università –, a cui si aggiungono i progetti di inclusione educativa con oltre 1.000 scuole che hanno permesso di coinvolgere oltre 2.000 studenti». Per contrastare la crescita del numero dei giovani che non studiano né lavorano in Italia, i cosiddetti Neet, nel 2022 sono stati sostenuti altri due progetti. “School4Life” è un programma biennale di orientamento realizzato con la collaborazione del Consorzio Elis e rivolto ai giovani a rischio di abbandono, con iniziative a supporto di famiglie e docenti. «Sono stati coinvolti circa 15.000 studenti su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione alle regioni dove il fenomeno è più diffuso – afferma Zambito Marsala –. E Intesa Sanpaolo ha scelto di erogare la sua proposta formativa a circa 870 studenti di 14 scuole medie avvalendosi dell’expertise aziendale in ambito di educazione finanziaria, competenze, spirito imprenditoriale e orientamento». Un secondo progetto partito sempre lo scorso anno, in collaborazione con Dynamo Academy, si chiama proprio Neet e punta a promuovere l’inclusione di giovani che vivono situazioni di disagio sociale, economico e familiare nel mondo del lavoro. Non mancano infine iniziative specifiche a supporto dell'occupabilità che mirano a migliorare la capacità dei giovani nel trovare lavoro ed a formare nuovi imprenditori.

«Per definire le aree di intervento è stato avviato l’Osservatorio per il lavoro di domani – Look4ward, realizzato con l'Università Luiss e in partnership con Siref Fiduciaria, Accenture e Digit'Ed, per individuare i fabbisogni di nuove competenze e di reskilling in un mercato del lavoro in continua trasformazione», spiega la responsabile della struttura. Tra gli ultimi progetti lanciati ce n’è uno attivato in Puglia a marzo in tema Agritech, ovvero Ideas2Grow. In collaborazione con partner come Talent Garden, Accenture, Microsoft, Linkedin e le principali università pugliesi, Intesa Sanpaolo è impegnata a incentivare l’occupazione attraverso l’autoimprenditorialità, supportando con la formazione la creazione di imprese nelle fasi di avvio dell’attività, sviluppo e crescita e mettendo a disposizione strumenti innovativi.

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