Andrea Tommaso d'Aietti con parte del team di LHub Agency
Pochi anni fa era finito a raccogliere banane in Australia, sotto il sole a 50 gradi. Ora guida una tech company da 2 milioni di euro di fatturato. Forse è vero che spesso si incontra il proprio destino nella via che si era presa per evitarlo: di certo ci sono storie di successo che sfuggono alla logica, ma non al peso del talento personale.
È il caso di Andrea Tommaso d’Aietti, 30 anni, fondatore e amministratore delegato di LHub Agency, società di digital marketing con sede a Gallarate (Varese). Da sempre appassionato di tecnologia e di digitale e del loro impatto sulla vita delle persone, inizia il suo percorso con studi umanistici, per poi proseguire con Economia e Marketing. Nel 2012 la svolta: Andrea lascia l’Università e si trasferisce a Kununurra, un piccolo centro nel nord-est dell’Australia per trovare l’amico Antonio Martelli, oggi socio con lui di LHub Agency. In quella cittadina isolata, Andrea fa i lavori più umili: dalla raccolta delle banane in fattoria, al pizzaiolo, al commesso in un supermercato, ma di notte continua a dedicarsi alla sua passione: il commercio online. «Un’esperienza impegnativa e faticosa ma in quella zona, essendo un luogo ricco di miniere di diamanti, l’economia è piuttosto florida e non si fa troppa fatica a trovare un impiego ben pagato – ricorda Andrea -. Facendo diversi lavoretti riuscivo a guadagnare anche 9.000 dollari al mese. Questo mi ha permesso di mettere da parte dei risparmi che sono stati indispensabili per avviare la mia società. E di capire che per costruire e gestire qualcosa di solido è necessario partire dalle basi, e sporcarsi le mani per davvero».
L'articolo completo di Alberto Caprotti
sul numero 2 di L'economia civile del 24 marzo 2021