mercoledì 2 giugno 2021
Qual è la vera sostenibilità?
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Affrontare in un articolo la parola "sostenibilità" non è cosa semplice: vuoi perché oggi è tra i termini più usati ed abusati in economia, vuoi perché è al centro della politica economica internazionale e oggetto di investimenti che attrarranno interessi e attenzioni molteplici. Vista la difficoltà vale la pena tornare all'origine del termine, il verbo latino sustinere, il cui significato principale indica la capacità di "reggere", di "sostenere" qualcosa o qualcuno.

Dunque un’economia e un’impresa sostenibili sono realtà in grado di reggere l’urto di situazioni complesse per "sostenere" nel tempo la propria capacità di produrre valore per gli shareholders ma anche per tutti i portatori di interesse che sono parte integrante e insostituibile nella creazione di quel valore. Il sostantivo sostenibilità dunque rappresenta in primo luogo il fine verso cui indirizzare le azioni di un’impresa, ovvero l’insieme di quelle scelte strategiche e gestionali che permettono di raggiungere gli obiettivi per i quali un’impresa nasce e si sviluppa. Un esempio eclatante del nostro tessuto imprenditoriale sono le numerosissime aziende famigliari che spesso vedono in un territorio l’alveo naturale dentro cui prosperare e nel lungo termine la dimensione temporale corretta verso cui indirizzare scelte e investimenti.

Per questo motivo il termine indica un fine che va ben oltre la salvaguardia dell’ambiente, sacra ed ineludibile – e anche papa Francesco ci ha ricordato che è impossibile vivere sani in un ambiente malato e che il degrado ambientale coinciderà con il degrado dell’economia stessa – ma trascina con sé un’altra dimensione fondamentale nello sviluppo del sistema impresa: quella sociale. Al centro di quest’ultima vi è la capacità di salvaguardare la salute psicofisica di chi lavora (cosa non da poco visti i dati allarmanti che riguardano soprattutto i Paesi avanzati), di dare senso e dignità ad ogni attività, di valorizzare le competenze e sostenere la motivazione: elementi determinanti di ogni dinamica economica positiva. L’aggettivo "sociale" può trarre in inganno quando fa riferimento ad una realtà profit ma di fatto pone in evidenza quanto la sopravvivenza e lo sviluppo di un’azienda oggi siano sempre più correlati alla sua capacità di creare relazioni costruttive con tutte le figure e realtà che rappresentano i portatori di interesse.

Alle spalle di un collaboratore, di un cliente, di un fornitore vi è sempre una persona il cui apporto genera quel valore sociale, quel capitale relazionale estremamente tangibile che tanto incide sulla sostenibilità stessa del sistema. La "vera" sostenibilità dunque assume due significati apparentemente diversi: è certamente un obiettivo economico, un valore da raggiungere per dare continuità all’impresa ma è nel contempo lo strumento per arrivarci. Oggi più che in passato difatti il raggiungimento di questo obiettivo passa attraverso la necessità di rendere sostenibile l’ambiente, il territorio dentro cui ogni azienda è inserita e, nel contempo, sostenibile il lavoro di ogni persona e le relazioni tra le persone: perni ed elementi imprescindibili dello sviluppo di un’impresa e dell’economia. Gli imprenditori, i manager che fanno scelte strategiche nella direzione della salvaguardia di questi "valori" non sono dei benefattori ma semplicemente responsabili che hanno compreso come dentro a quest’ottica il fine e gli strumenti sono sempre in relazione e che proprio questo indirizzo permette di raggiungere risultati utili all’azienda e alla collettività. Non a caso nei piani di sostenibilità aziendale la formazione gioca un ruolo fondamentale e con essa alcuni strumenti specifici come gli assessment che forniscono indicazioni sul grado di sostenibilità o il Report che permetta di valutare gli impatti multidimensionali e impostare la strategia in modo mirato e coerente.

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