mercoledì 1 febbraio 2023
Veicoli a noleggio per abbattere i costi: il governo Macron e le case automobilistiche studiano soluzioni sostenibili
La rivoluzione francese spinge l'auto elettrica per tutti
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L’automobile per tutti è un sogno che rasenta l’illusione. Ma rischia di diventare una necessità ora che inflazione e crisi economica hanno reso le vetture nuove economicamente quasi irraggiungibili per molti ed estremamente costose anche per la classe media. L’elettrificazione forzata della mobilità in chiave ecologica in più ha peggiorato le cose, alzando esponenzialmente i prezzi delle vetture e i costi del loro mantenimento. Così la scelta di fermare la commercializzazione delle auto con motore termico a partire dal 2035 voluta dall’Unione Europea apre prospettive drammatiche in questo senso. All’evidenza che pochi possano e potranno permettersi un’auto elettrica che, in Europa, costa mediamente il 30% in più rispetto a una equivalente vettura a benzina, ha risposto per primo il presidente francese Emmanuel Macron che nella campagna elettorale precedente alla sua elezione aveva promesso una sorta di “leasing sociale” per consentire un più facile accesso alla popolazione, finanziato dallo stato. In pratica il piano prevede la possibilità di noleggiare un’auto elettrica pagando un canone mensile di soli 100 euro “tutto compreso”.

La Francia metterà in campo una flotta di 100 mila veicoli elettrici e i contratti di leasing dureranno 7-8 anni, con opzione di acquisto della vettura al termine del periodo. L’operazione sarà coordinata da Crédit Agricole, mentre il budget pubblico per una prima fase sperimentale sarà di circa 30 milioni di euro. Ancora non è stato specificato quale (o quali) saranno i modelli coinvolti nel “leasing sociale”, ma è chiaro che si tratta di una manovra che lo stato francese ha ideato anche per spingere le immatricolazioni dei marchi di casa. In base al prezzo, una delle vetture favorite sembrerebbe la Dacia Spring del Gruppo Renault, l’auto elettrica più economica in circolazione con un listino che parte da circa 20mila euro. Qualcuno ha fatto notare che si tratta di una vettura venduta da un Gruppo francese, costruita però in Cina. E questo ha sollevato non poche perplessità in un Paese da sempre fortemente nazionalista. Comunque, i preordini dovrebbero partire dalla seconda metà di quest’anno e le prime consegne a inizio 2024. Immaginare una soluzione di questo genere anche in Italia pare azzardato: «La Francia – spiega Michele Crisci, presidente di Unrae, l’associazione che rappresenta i costruttori esteri nel nostro Paese – è molto più avanti di noi nell’elettrificazione, e in ogni caso ogni volta che discutiamo con il governo di incentivi sono il primo ad ammettere che l’auto 100% a batteria purtroppo non è per sua natura un prodotto popo-lare, e non lo sarà finché la sua diffusione in maniera consistente non la renderà tale. Ritengo quindi che l’esempio francese sia molto interessante e positivo, ma illusorio per un’eventuale applicazione nel nostro Paese».

Anche i singoli costruttori si stanno muovendo in maniera autonoma: sempre in Francia, già dal 2012 il Gruppo Renault ha avviato una partnership attraverso Club Mobilité (che riunisce l’agenzia di microcredito Adie, la rete Caisses d’Epargne, Pôle emploi e Action Tank), per offrire alle persone che non sono ammesse al credito bancario un noleggio agevolato con opzione per l’acquisto di un nuovo veicolo. Nel 2021, sono state ordinate e finanziate 509 vetture attraverso questo programma e nell’ambito della sua strategia di sviluppo sostenibile, Renault prevede di decuplicare i beneficiari dell’iniziativa entro il 2025, mobilitando la sua rete di vendita in Francia e in altri Paesi. Questo programma di mobilità inclusiva denominato “CareMakers” è stato esteso anche a chi non può più permettersi di far riparare la propria vettura. Le “officine solidali” Renault e Dacia attive in Francia sono già 320 e offrono manutenzione a prezzo di costo (ricambi e manodopera) per veicoli di marchi europei generalisti con meno di 200.000 km (o meno di 15 anni), o un noleggio a lungo termine con opzione di acquisto, comprensiva di un microcredito. In particolare, una Dacia Spring è accessibile a partire da 48 euro al mese, una Dacia Sandero da 32 euro al mese e un van Renault Express a partire da 230 euro al mese. Il problema della manutenzione è sempre più d’attualità, soprattutto in Italia: pandemia prima, e recessione economica e guerra in Ucraina poi – oltre ai tempi di consegna estremamente dilatati delle vetture nuove – hanno fatto registrare un segno fortemente negativo sul ricambio del parco circolante, ma anche sullo stato di efficienza e sicurezza delle automobili in circolazione, come confermano i dati dell’indagine “ Vacanze Sicure” condotta prima dell’estate scorsa dal Servizio Polizia Stradale, in collaborazione con Assogomma, su quasi 13.500 vetture.

Sconfortanti i risultati: un’auto su tre tra quelle controllate non era in regola con la revisione obbligatoria, o viaggiava con pneumatici non omologati o privi delle necessarie condizioni di sicurezza. Inevitabile quindi trovare soluzioni che vengano in soccorso anche agli automobilisti meno abbienti. Come hanno già fatto Toyota, che per ridurre gli sprechi ha avviato un progetto di ricondizionamento di auto usate in buono stato da utilizzare poi nel suo programma di noleggio, e come sta facendo Renault con le attività nello stabilimento francese di Flins, anche il Gruppo Stellantis starebbe lavorando - attraverso il marchio Citroën - per riportare sul mercato (offrendole in leasing fino a 15 anni) vetture ricondizionate anche con l’uso di ricambi riciclati. L’obiettivo è fare in modo che le auto vivano più a lungo, o con percorrenze che potrebbero raggiungere anche i 250mila km, in condizioni quasi perfette grazie a speciali programmi di manutenzione che prevedano solo l’impiego di ricambi di “rotazione” e di recupero. Una totale retromarcia insomma rispetto alle recenti politiche di rottamazione adottate in Italia e in altri Paesi europei. « La parte più complicata di questo progetto – ha affermato il direttore marketing del marchio francese, Laurent Barria - è che dovremo offrire ai clienti le stesse identiche garanzie dell’inizio anche dopo 10 anni». Una sfida che Citroen ha intenzione di vincere con il riuso di ricambi e parti riciclate, per tagliare i costi dei suoi clienti.

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