martedì 25 maggio 2021
L’Università di Milano-Bicocca, Banca Generali e Aifi hanno stretto una partnership per lanciare l’Osservatorio O-Fire, sulla Finanza d’impatto e le sue ricadute economiche
L'alleanza per studiare la finanza sostenibile
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La finanza sostenibile anche in Italia è in pieno boom e tenere il passo con la crescita tumultuosa di questo mercato, spinto dall’interesse sempre più forte di investitori retail e istituzionali, diventa difficile. C’è bisogno di dati, informazioni, di ricerca per intercettare e approfondire i tanti modi, e i tanti prodotti, in cui può esprimersi l’integrazione dei criteri Esg (ambientali, sociali e di governance) negli investimenti. E allora l’Università di Milano-Bicocca, Banca Generali e Aifi (l’associazione del private equity e venture capital) hanno stretto una partnership per lanciare l’Osservatorio O-Fire, sulla Finanza d’impatto e le sue ricadute economiche. A presentarlo in conferenza stampa c’era fra gli altri la rettrice dell’ateneo milanese, Giovanna Iannantuoni, che anche per dimostrare il personale supporto all’iniziativa ha accettato di ricoprire il ruolo di Presidente di O-Fire: "Credo che proprio questo momento delicato sia anche il più opportuno per cambiare le cose, per essere credibili e competitivi – ha sottolineato Iannantuoni –. Ritengo che la nascita dell’Osservatorio rappresenti un passo rivoluzionario nei rapporti tra il mondo dell’università e il mondo della finanza: apriamo le porte dell’ateneo alla finanza, frequentiamoci e dialoghiamo, lavoriamo insieme su una ricerca di frontiera".
O-Fire intende infatti porsi come centro di ricerca e organismo scientifico di riferimento per lo sviluppo e il potenziamento della ricerca universitaria nel settore della finanza "green", degli investimenti sostenibili e responsabili (Sri) e delle attività che integrano i fattori Esg. L’accordo siglato ieri avrà una validità di tre anni, con possibilità di rinnovo. E i programmi di ricerca teorica e applicata avranno a oggetto in particolare le forme di risparmio gestito (fondi Esg italiani e internazionali, distribuiti sul mercato italiano) e gli strumenti illiquidi di private equity e private debt, sempre in ambito Esg. Coordinatrice di O-Fire è Lucia Visconti Parisio, professoressa di Scienza delle finanze all’Università di Milano-Bicocca: "Il lavoro dell’Osservatorio – ha detto – prenderà a riferimento i pilastri del Piano d’azione europeo sulla finanza sostenibile, quindi la tassonomia delle attività economiche sostenibili, la definizione di criteri comuni per i green bond, l’identificazione di benchmark per valutare l’effettivo impatto dei prodotti di finanza sostenibile. Verificando ad esempio quanto aiutano a ridurre l’intensità carbonica dell’economia, a supportare la transizione ecologica".
Fra gli obiettivi dell’Osservatorio, che dovrebbe presentare i primi rapporti il prossimo autunno, c’è anche quello di mettere a punto un indice Esg, per condividerlo con la comunità finanziaria. "Nel tempo – ha commentato Andrea Ragaini, vice-direttore generale di Banca Generali – solo le aziende sostenibili saranno oggetto d’investimento, quelle insostenibili saranno escluse dai processi d’investimento. Compito della finanza è anche aiutare le imprese ad accelerare sulla sostenibilità".

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