mercoledì 1 giugno 2022
Il corso di formazione gratuito della Fondazione CRT aiuta chi lavora nel sociale a progettare nuovi servizi e a mediare i consumi
Agnese Natale, 33 anni lavora per la "Casa del quartiere " di San Salvario a Torino

Agnese Natale, 33 anni lavora per la "Casa del quartiere " di San Salvario a Torino

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Impegnate per la propria comunità, con diverse esperienze di studio e lavoro alle spalle e attive nel mondo del volontariato e dell’associazionismo. Sono le protagoniste di 'Talenti per la comunità: costruire nuove leadership', un inedito corso di formazione gratuito della Fondazione CRT che mette al centro lo studio delle comunità territoriali e i loro cambiamenti. Il suo obiettivo è formare 'leader di comunità' capaci di progettare e gestire i processi di crescita sociale, economica e culturale delle realtà territoriali locali. «Vogliamo contribuire a far nascere una nuova leadership responsabile, che consideri il bene comune come priorità» ha specificato infatti Giovanni Quaglia, il presidente della Fondazione CRT. I partecipanti sono quaranta, selezionati tra quasi trecento candidati e più della metà sono, appunto, donne. Francesca Costarelli, Camilla Bianchi, Agnese Natale e Valentina Azer sono quattro di loro: per ognuna, la comunità è qualcosa di 'imprescindibile', da curare e alimentare continuamente.

Francesca, 36 anni, si è sempre occupata di progettazione culturale, ma ha indirizzato il suo impegno per il territorio verso la politica: è vice sindaca di Pinerolo, un comune di 36.000 abitanti nella città metropolitana di Torino. «Per me la politica è ancora l’arte per eccellenza della comunità, mette al centro il bene comune e permette di guardare al futuro in ottica collettiva – spiega Costarelli –. Partecipo al corso della Fondazione CRT perché le realtà territoriali oggi sono sempre più sfaccettate ed è importante iden- tificare la giusta cassetta degli attrezzi per lavorarci». L’alta partecipazione femminile al corso, per lei, è un’ottima notizia: «Le differenze tra le possibilità professionali di un uomo e di una donna sono ancora molto forti, ma vedere tante professioniste in aula mostra che alcune iniziano a trovarsi anche in posizioni apicali. È un cambiamento già in atto, che va sostenuto».

Anche Camilla Bianchi, 34 anni, ha deciso da qualche anno di dedicarsi alla 'cosa pubblica'. È assessora alla cultura e ai servizi sociali nel comune di Bovezzo, in provincia di Brescia, e insegnante. Alle spalle ha diverse esperienze di costruzione di comunità nelle periferie di grandi città, come Quarto Oggiaro a Milano e Chiaiano a Napoli. «Sul nostro territorio stiamo provando a costruire una comunità educante che parte dalla scuola per arrivare all’oratorio e alle altre realtà territoriali. Il desiderio è ricostruire i legami dopo le distanze imposte dalla pandemia e creare ambienti accoglienti soprattutto per i bambini e i giovani» spiega. Mamma di due bambine, per partecipare alle prime giornate del corso della Fondazione CRT ha portato a Torino tutta la famiglia. «Sono convinta che per le mie figlie sia uno stimolo vedere che è possibile essere donna, lavorare e impegnarsi in politica».

Tanti dei partecipanti al corso della Fondazione CRT hanno deciso di candidarsi per fermarsi a riflettere sulla propria professione: «Lavorando nel sociale spesso si è molto concentrati sul qui e ora, sulle contingenze, è difficile astrarsi e guardare alla società nel suo insieme» dice infatti Agnese Natale, 33 anni. Il suo lavoro si divide tra i progetti della 'Casa del Quartiere' di San Salvario, a Torino e il supporto a gruppi e associazioni. Agnese guarda alle comunità come a 'organismi vivi', che cambiano nel tempo e per questo hanno bisogno di accompagnamento. Una delle principali difficoltà che incontra nei gruppi, spiega, «è il camminare insieme. Sin da bambini veniamo educati a una dimensione individualista, ma quando ci troviamo nel mondo del lavoro scopriamo che bisogna vivere e collaborare con gli altri e imparare a farlo non è sempre immediato ». Anche per questo il corso 'Talenti per la comunità' mette a disposizione dei partecipanti alcuni strumenti chiave per guardare alle evoluzioni delle comunità territoriali, come la mediazione nei conflitti, i big data come strumenti per la progettazione o la finanza per lo sviluppo.

Proprio la multidisciplinarietà del corso ha spinto Valentina Azer a candidarsi. «Vorrei fare un dottorato e il corso della fondazione CRT tocca proprio le tematiche di mio interesse – racconta –. Sono laureata in economia e management aziendale e vorrei approfondire l’impatto di questa materia sui territori e nelle comunità ». Valentina ha 29 anni, è consulente formativa per diverse aziende e con l’associazione 'Increase' di Torino si occupa di ricerca sul fenomeno dei neet, i giovani che non studiano e non lavorano. La partecipazione al corso di tante professioniste, continua Valentina, «è un fatto nuovo per me, negli ambienti in cui lavoro ci sono di solito molti più uomini. La mia esperienza personale è che noi donne siamo spesso vittime di un pregiudizio iniziale, dobbiamo sempre dimostrare di essere all’altezza».

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