martedì 4 maggio 2021
La testomianza di Sabina Alkire, economista e direttrice dell’Iniziativa per la Povertà e lo Sviluppo Umano dell’Università di Oxford
Il delicato equilibrio tra ciò a cui teniamo e ciò a cui dovremmo tenere
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Parlare di povertà senza viverla, quindi parlare della povertà altrui, è sempre un rischio. Se questo è vero, lo è ancor di più per chi la povertà la studia e addirittura vorrebbe misurarla. Sulle spalle di Sabina Alkire, economista e direttrice dell’Iniziativa per la Povertà e lo Sviluppo Umano dell’Università di Oxford, una vita dedicata allo studio e misurazione della povertà, grava tutta la responsabilità di chi ha scelto una strada tanto difficile quanto fondamentale. Ecco perché la prima e più importante lezione della Alkire alla EoF school è stata la sua testimonianza: non ci si occupa della povertà altrui da soli, non bastano due spalle a reggere un peso così grande. I poveri non sono oggetto di studio, ma sono i primi compagni nel cammino – «Non pensiamo per loro, pensiamo con loro» come ha detto Papa Francesco.

C’è poi una comunità aperta di studio e ricerca. Nel caso della Alkire ci sono i membri del centro di cui è responsabile, ma anche i grandi economisti del passato e del presente che tanto hanno influenzato la sua visione sulla povertà. Anche se c’è tanta Oxford nella sua storia, lì compì i suoi studi in teologia (Islamica e Cattolica) ed economia, Alkire è erede di una tradizione secolare di grandi economisti che insegnarono a Cambridge e che si occuparono di povertà e benessere. Alfred Marshall, professore a Cambridge dal 1868, sapeva bene che la ricchezza è uno degli elementi legati al benessere, ma che ce ne sono altri più importanti: la vita in famiglia, le amicizie, la spiritualità. Ma Marshall sapeva anche che le persone in stato di povertà sono deprivate delle condizioni materiali per poter vivere liberamente queste dimensioni "alte" della vita. Ecco perché l’economista si deve occupare delle ricchezze, compito tanto importante quanto lo studio diretto del benessere. La Alkire ha oggi allargato il campo dei prerequisiti, ma è forte il legame con Marshall sulla vocazione autentica dell’economista.

C’è poi Amartya Sen nella storia personale ed intellettuale della Alkire. Un altro economista di Cambridge, Nobel nel 1998. Da Sen la Alkire ha imparato almeno due lezioni: la prima, che non sempre gli individui sono i miglior giudici del proprio benessere. Una persona che ha vissuto tutta la vita senza conoscere i propri diritti basilari, uno "schiavo felice" come lo definì Sen, si direbbe felice pur vivendo una condizione da schiavo. Come Sen, la Alkire sa che chi si occupa di povertà e benessere si muove in un delicato equilibrio tra ciò a cui le persone danno importanza, e ciò a cui dovrebbero dare importanza. Come operare in una dialettica senza sintesi, in cui i poli sono in costante tensione? La seconda lezione di Sen è che povertà e benessere non sono contrari, ma sono parte di una triade che ha la libertà come terzo e decisivo elemento. Alle persone devono essere offerte opportunità, cioè possibilità di esercizio autentico della propria libertà. Lo schiavo felice deve poter conoscere i propri diritti fondamentali, e poi scegliere la vita che vorrà condurre. Allora sarà senza dubbio il miglior giudice della propria felicità. L’opportunità è metro della libertà: le scelte che ogni giorno facciamo, infatti, assumono tanto più significato quanto più si arricchiscono delle ragioni per cui abbiamo scartato le altre.
Infine, la Alkire è in sintonia con la Dottrina sociale della chiesa ed il pensiero francescano. Sa che la povertà scelta di Francesco era molto diversa alla povertà non-scelta di coloro che Francesco e i Francescani volevano aiutare. L’idea di sussidiarietà è centrale nel progetto sociopolitico del centro studi di Oxford, così come il rispetto delle differenze culturali. Tutto questo è racchiuso nell’indice multidimensionale di povertà creato dalla Alkire, al cui approfondimento l’economista ha invitato i giovani di EoF. Sabina Alkire è il tipico esempio di chi era portatrice dello spirito dell’Economia di Francesco prima che questa nascesse nel 2019.

Ricercatore in Filosofia ed Economia (Centro Univeristario Cattolico) e Visiting Scholar alla Erasmus University Rotterdam. santori@esphil.eur.nl





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