mercoledì 6 aprile 2022
Gabriella Chiellino con la sua eAmbiente studia soluzioni innovative per la rigenerazione Con una guida speciale a ispirarla: la Laudato si’
La eAmbiente studia soluzioni innovative per la rigenerazione  delle imprese

La eAmbiente studia soluzioni innovative per la rigenerazione delle imprese

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Richiama lo 'studio disperatissimo su le sudate carte' il percorso di Gabriella Chiellino, fondatrice e presidente di eAmbiente: un percorso per il quale vale la pena riavvolgere la pellicola fino al 2003, epoca in cui comincia a definirsi una fisionomia autonoma della normativa ambientale, e, di pari passo, ad avanzare una maggiore sensibilità rispetto al territorio e alla questione climatica; condizioni ideali per una delle prime laureate in Scienze ambientali alla prestigiosa Università Ca’ Foscari di Venezia, per lo più, fortemente motivata a condividere queste competenze con la propria comunità, all’interno della quale era già impegnata a fianco dei Salesiani. Il 2003 è anche l’anno in cui arrivano il primo 'serio' contratto di consulenza ambientale, la docenza proprio alla Cà Foscari e l’ingresso, in qualità di esperta, in Commissione Ambiente della Regione Veneto. Eppure, alla prospettiva di continuare il cammino su una strada certa, Gabriella Chiellino preferisce quella più precaria di una nuova avventura, forte del sostegno di solidi affetti familiari, di una profonda fede e ispirata dall’esempio di missionari quali don Mario Gerlin, padre dei lebbrosi. Tasselli che, ritornando ai giorni nostri, continuano a comporre il puzzle di un ecosistema in cui la centralità della persona e la cura della casa comune sono i valori di riferimento

Imprenditrice, ambientalista, ma soprattutto, un’entusiasta: quali progetti sono ora in cantiere? È ormai risaputo che le sfide energetico-ambientali richiedono un approccio multidisciplinare e un’analisi tesa ad individuare le migliori soluzioni, sia tecniche che economiche. Per quanto riguarda gli esiti delle prime, nonostante l’impegno alacre della comunità scientifica, restano dei punti interrogativi o sfociano spesso in scenari non ben definiti. La questione, tuttavia, più dirimente, ad oggi, mi sembra ruotare attorno al tema della scelta.

Ovvero, discernere quale sia la migliore soluzione per ogni contesto? Esatto. Del resto, sono disponibili incentivi e fondi per pianificare gli interventi necessari, fino a poco tempo fa impensabili; è, dunque, indispensabile dotarsi e sviluppare 'risorse umane', le sole capaci di riconoscere e discernere il meglio: eAmbiente nasce proprio per ridurre l’impatto ambientale delle imprese, ponendosi il traguardo ambizioso di aprire tutti i varchi che conducano all’obiettivo 'Net carbon Zero'. Per raggiungerlo occorre certamente studiare, ma, non meno, osservare con umiltà e attenzione: non faremmo un buon servizio a noi stessi e all’ambiente adottare rimedi che sottraggano beni e materie prime a chi ha poco o nulla, alla parte di mondo già in sofferenza, sfruttata e impoverita proprio dalla nostra parte, per impadronirci di un 'tutto' che, comunque, non ci sazia.

Cosa possiamo ipotizzare, allora, per i prossimi anni, tenendo separati il piano tecnico e quello etico? Per il primo stiamo lavorando a tre progetti innovativi, oltre a consolidare i punti di forza della nostra azienda che, ormai, vanta un’esperienza ventennale sul fronte ambientale; ritenendo, però, che dati e digitalizzazione hanno e avranno sempre più uno spazio strategico, abbiamo creato una startup interamente dedicata alla digitalizzazione dei dati ambientali ed energetici; siamo consapevoli dell’impronta 'ambientale' della tecnologia e della necessità di valutare le conseguenze reali di una 'presenza' così invasiva: occorre prudenza nei brevetti.

Da qui, Innovatech, ad esempio… Per eAmbiente, socia di Innovatech, si tratta della prima esperienza costruttiva, pur in una collaborazione con esperti in tema; stiamo sviluppando una metodologia di gassificazione per l’essicamento e il recupero dei fanghi di depurazione civile. Oggi il costo dello smaltimento dei fanghi con depuratori, civili e non, supera i 150 euro/ton, con un aggravio su tutta la rete urbana. Dopo anni di ricerca, abbiamo ultimato un impianto pilota che entrerà in funzione proprio in questi giorni presso il depuratore di Marghera'

Un bel risultato, ma non il solo: ad Innovatech si affianca una seconda start up, SETAI. Diciamo che, in questo caso, eAmbiente compare come 'Angel' in fase di lancio, a fianco di due giovani, ideatori di un progetto originale che ha visto lo sviluppo di un barcode che indica il valore dell’impronta di carbonio dei generi alimentari a cui è associato. Mentre con ePlat 1, eAmbiente gestisce e monitora i dati ambientali di infrastrutture ed aziende, per verificarne la tracciabilità e la sicurezza tecnica dei dati stessi su piattaforma, da noi sviluppata, GIS (Getsione informativa territoriale). Si tratta di un progetto fondamentale, poiché l’analisi dati avviene in tempo reale con una visione di trasparenza di rendicontazione e digitalizzazione degli stessi.

Infine, il piano etico A 50 anni, sento ancora più forte la motivazione ad impegnarmi per il mio territorio. Ho fondato FORUM VES (Forum per la Transizione Ecologica di Venezia), un’associazione con focus sul futuro della città, in chiave sostenibile, sia nella dimensione ambientale, che, soprattutto, sociale, perchè la degenerazione del mondo del lavoro, dovuto al crollo del settore turistico, e quella delle aree contaminate, come Porto Martega, richiedono un approccio pragmatico alla riqualificazione. Obiettivo è che il Forum possa raggiungere le comunità scientifica, non limitandosi ad un dibattito tra cittadini sui temi ecologici e sociali.

A coronamento il forte impegno nel Progetto Pastorale Giovanile Universitaria Da anni io e mio marito siamo 'Guide' per gli universitari veneziani che alloggiano a Mestre: vorremmo che l’enciclica Laudato Si’ ed altri percorsi, rivolti a toccare con mano il senso della cura del prossimo e della Terra, entrassero nelle Università, fucine in cui, oltre che sulle competenze tecniche, devono formare su un’antropologia del bene comune (cfr. Fratelli tutti). Anche la cultura umanistica salverà la Terra!

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