mercoledì 7 maggio 2025
Assimoco, gruppo assicurativo di riferimento del movimento cooperativo, ha accompagnato i progetti di rilancio di realtà con impatto sociale significativo, così da andare subito oltre l'emergenza
Foto di gruppo per la cooperativa Namasté, dentro la quale è nato il progetto "L'abile chef"

Foto di gruppo per la cooperativa Namasté, dentro la quale è nato il progetto "L'abile chef"

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Per rispondere a un’emergenza non si può essere attendisti: servono sollecitudine e capacità di cogliere le priorità. Sono proprio queste le caratteristiche principali degli aiuti stanziati da Assimoco, gruppo assicurativo di riferimento del movimento cooperativo italiano e società benefit, a sostegno delle realtà di Terzo settore che hanno subito gravi danni durante l’alluvione del maggio 2023 in Emilia-Romagna.

Come racconta Alessia Borrelli, responsabile “Persone, Cultura e Sostenibilità” di Gruppo Assimoco, la compagnia si era già messa in gioco con un bando per il sociale nel 2022. In quell’occasione, grazie allo stanziamento di 800mila euro di contributo a fondo perduto, è riuscita a sostenere 13 progetti in tre ambiti di intervento: “far fiorire il lavoro”, “generare benessere” e “coltivare il verde”. Come racconta Borrelli, Assimoco non si è limitata a erogare il contributo, ma c’è stato un lungo processo di accompagnamento, che prosegue tuttora. Anzi, l’attenzione alla sostenibilità è stata così forte che, addirittura, uno dei vincitori è diventato fornitore della compagnia. Namastè Cooperativa Sociale Onlus, infatti, che si è aggiudicato il bando col progetto “L’Abile Chef”, che ha come obiettivo quello di essere il primo servizio di catering gourmet di alto livello organizzato e gestito da persone con disabilità intellettiva, con il supporto di chef professionisti, si occupa tuttora degli eventi di Assimoco, a dimostrazione che non si è trattato di pure elargizioni, ma di veri investimenti sociali.

Per quanto riguarda IdeeRete per l’Emilia-Romagna, dunque, c’era già un’esperienza consolidata. Questo ha permesso di far fronte con tempestività all’emergenza, erogando 510mila euro a 11 progetti. Come spiega Borrelli, il processo di selezione ha preso avvio dalle segnalazioni di cooperative e partner del territorio. Ci si è basati su criteri di entità del danno, ma anche di rilevanza sociale del servizio offerto e dall’urgenza di ripristinarlo. I funzionari di Assimoco si sono recati sul posto per toccare con mano la situazione: vedere il fango, i detriti, la devastazione di questo catastrofico evento ha fatto sì che i selezionatori potessero rendersi conto in maniera realistica dei danni. Inoltre, sono stati effettuati colloqui con persone del luogo, che fossero beneficiari o meno dei servizi andati persi, per comprendere al meglio l’importanza di riavviarli e l’impatto sociale che questi avevano sulla popolazione. Sono così state selezionate 10 cooperative e un’organizzazione di volontariato, impegnate nei servizi educativi, nell’accoglienza di madri sole, nei servizi di assistenza socio-sanitaria, domiciliare e di trasporto degli anziani, nella carità e nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Un impatto ben visibile, in zone che avevano perso tutto e rischiavano di perdere anche questi strumenti.

La rapidità nel rispondere al bisogno e la responsabilità sociale di Assimoco hanno permesso a queste attività di ricominciare e, con loro, a tante persone di fruire di servizi essenziali, ancora di più nel momento dell’emergenza condivisa. Il rischio era proprio che, a restare indietro, fossero realtà di Terzo settore che faticavano a districarsi nella burocrazia dei risarcimenti e a capire cosa potesse spettargli. La prontezza è stata determinante perché un territorio e persone così duramente colpite potessero vedersi garantiti i servizi sociali anche nell’emergenza, evitando che ne facessero le spese proprio i più fragili.

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