lunedì 12 aprile 2021
Provate "sul campo" dall'associazione le piattaforme e le app delle farmacie nelle principali città italiane
Farmaci a domicilio, una comodità soprattutto per gli anziani

Farmaci a domicilio, una comodità soprattutto per gli anziani - Reuters

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Altroconsumo ha realizzato un'indagine volta a fotografare il funzionamento di alcune delle principali piattaforme di delivery di medicinali, un settore in forte evoluzione specialmente a seguito dell'avvento dell'emergenza sanitaria. I servizi in generale funzionano ma con margini di miglioramento su alcuni aspetti come la puntualità, il rispetto della privacy e i costi di consegna, che nelle prove realizzate hanno raggiunto anche i 10 euro. Necessaria una maggiore chiarezza a livello normativo. Per questo motivo il ministero della Salute ha aperto un tavolo di lavoro, a cui Altroconsumo invierà i risultati dell'inchiesta: al momento i player si muovono in una zona grigia, un rischio importante per la tutela e il rispetto dei diritti di tutti i consumatori.

L’associazione ha provato a fare degli ordini a Roma, Napoli e Milano attraverso i servizi Consegnefarmaci.it, Comqura.it, Pharmap.it, Pharmercure, Pharmaprime e Glovo. Inoltre, visto che anche le farmacie si sono organizzate con il loro di home delivery, sono state testate le app di Lloydsfarmacia (dal sito fanno e-commerce tradizionale e non consegna a domicilio), con Farmaciaigea.com (Roma) e Detommasis.it (Napoli) via telefono. L’ambiguità tra home delivery e e-commerce è stato uno dei nodi affrontati nell'articolo pubblicato su Altroconsumo Insalute di aprile 2021.Il servizio delle piattaforme di delivery provate non è stato sempre perfetto, ma in generale funziona ed è molto comodo. Le piattaforme sono eterogenee: si va da quelle che hanno una vetrina di prodotti a quelle che prevedono un form, il telefono o whatsapp per gli ordini, fino ad altre in cui inserisci il tuo indirizzo e ti compare la lista delle farmacie vicine che consegnano tramite un fattorino.I tempi di consegna sono rapidi, in giornata, e si può scegliere anche una fascia oraria. Non sempre però, nelle nostre prove, c’è stata puntualità.

Sui siti provati (eccetto Glovo) si possono ordinare anche medicine su prescrizione, rimborsabili (ricetta Ssn) o meno (ricetta bianca). Nel primo caso, la procedura è stata facilitata da una novità introdotta a seguito della pandemia: per ridurre gli spostamenti si è permesso di ritirare un farmaco in fascia A anche con il Nre (numero ricetta elettronica). Mentre con la ricetta bianca, ancora cartacea e da vidimare (anche se per poco, secondo una nuova norma), c’è un servizio a pagamento, per cui il fattorino passa prima a casa o dal medico a ritirarla.

Al momento, il mondo del delivery dei farmaci sembra muoversi in un contesto normativo quantomeno poco definito. La legge del 2014 sulla vendita online dei medicinali, di per sé, vieterebbe la vendita dei farmaci con obbligo di ricetta tramite i siti delle farmacie; inoltre in una circolare del 2016 il ministero della Salute chiariva che la vendita online dei farmaci da banco è ammessa solo sui siti delle farmacie autorizzati (riconoscibili da un apposito logo) e non attraverso altri siti, app, marketplace, intermediari. Ma, allora, che cosa sta succedendo con l’home delivery? Sembra che il discrimine stia nel fatto che la norma riguarda la vendita a distanza sul sito di e-commerce della farmacia e non le piattaforme per la consegna a domicilio, anche se – nel concreto – sempre di farsi arrivare a casa i medicinali si sta parlando.

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