mercoledì 14 luglio 2021
Sara Doris racconta la scelta di campo di Fondazione Mediolanum: istruzione senza confini
Sara Doris

Sara Doris - Foto da Facebook

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Lo chiamano 'effetto farfalla': un battito d’ali in Amazzonia sposta particelle d’aria che a loro volta ne muovono altre, innescando una reazione a catena che finisce per provocare un uragano in Florida, con esiti incredibilmente superiori ai singoli eventi che l’hanno prodotto.

Applicato in ambito sociale e declinato in chiave positiva riassume la filosofia con cui Sara Doris, presidente della Fondazione Mediolanum, sostiene da anni centinaia di progetti a favore dell’infanzia. «Ognuno può fare moltissimo per gli altri anche con poco, se quel poco è all’interno di un progetto che mette in rete gli sforzi di tutti» ci racconta. L’effetto farfalla, all’interno della Fondazione, ha innescato una catena di donazioni che dal 2005 a oggi ha raggiunto i 20,5 milioni euro e aiutato 118mila bambini, attraverso 685 progetti realizzati in Italia e altri 50 Paesi. Un 'uragano buono' che continua a potenziare il suo effetto, trovando soluzioni creative per fare la differenza attraverso i piccoli gesti di tutti. Ne è una prova l’iniziativa 'Centesimi che contano' con cui il gruppo Mediolanum «consente ai clienti della banca di donare una volta al mese i centesimi a saldo nel conto corrente – spiega Doris –. Chi aderisce dona al massimo 99 centesimi al mese, meno di 12 euro l’anno, che transitano dal conto Mediolanum al progetto sociale che la Fondazione sceglie di sostenere.

Dal 2016 il beneficiario è Dynamo Camp, quindi grazie ai centesimi di tutti siamo stati in grado di offrire settimane gratuite di terapia ricreativa a più di 1100 bambini affetti da patologie gravi. I centesimi rappresentano una dimensione del denaro di cui spesso non ci accorgiamo: noi li abbiamo valorizzati aiutando gli altri ». In particolare i più piccoli, sui quali la Fondazione ha deciso di concentrare la sua attenzione. «Siamo nati nel 2001 – racconta Doris –, ma dal 2005 abbiamo scelto di finanziare solo iniziative a favore dei bambini, perché siamo convinti che risolvere un problema a un minore oggi eviti di affrontare un problema sociale molto più serio domani. Inoltre i bambini non hanno strumenti per aiutarsi da soli: da mamma di cinque figli non potevo che essere sensibile a questi argomenti». Da qui il sostegno a tante associazioni medio-piccole «dove possiamo essere più incisivi e selezionare iniziative con una visione di lungo periodo – precisa Doris –. All’estero, per esempio, privilegiamo progetti che oltre ad aiutare i bambini a frequentare la scuola, li seguano una volta terminati gli studi e li indirizzino al lavoro». Un approccio che ha consentito a Sara Doris di toccare con mano gli effetti nel tempo dei progetti sostenuti. «Nel 2019 insieme a un gruppo di family banker sono andata in Kenya a visionare un progetto nato nel 2005 con Amani for Africa per accogliere e crescere i bambini di strada – ricorda Doris –. Ne abbiamo incontrati molti, ormai diventati uomini, che ci ringraziavano per quello che erano diventati: chi maestro, chi assistente sociale, chi elettricista. È stata un’occasione preziosa per dare un senso non solo al mio lavoro, ma alla mia stessa vita ». E l’esperienza fatta in Africa si è replicata in tanti altri Paesi del mondo, dalla Cambogia, dove la Fondazione ha sostenuto il programma 'Cuore di bimbi' che opera e salva bambini cardiopatici, all’Uganda, dove costruisce aule scolastiche. Senza ovviamente dimenticare l’Italia. «Quest’anno, vista l’emergenza della pandemia, abbiamo scelto di sostenere associazioni che si occupano di povertà nel nostro Paese, come Opera San Francesco, Comunità di Sant’Egidio e Albero della Vita – conferma Doris –. Attraverso la raccolta fondi 'Fermiamo la povertà' vogliamo garantire sostegno scolastico, alimentare e assistenza sanitaria a 770 bambini italiani ». Non solo. Dal 2009 la Fondazione patrocina il 'prestito di soccorso', un’interessante iniziativa sociale della Banca, nata per aiutare famiglie in difficoltà che non hanno accesso al credito e hanno bisogno di essere seguite nella gestione delle loro finanze. «Attraverso un plafond rotativo di 2,4 milioni di euro – chiarisce Doris – elargiamo prestiti a famiglie in difficoltà senza chiedere garanzie e a un tasso d’interesse simbolico dell’1%. Caritas Ambrosiana ci segnala le famiglie da coinvolgere e la Fondazione San Bernardino le consiglia su come impiegare la somma prestata (magari per avviare una piccola attività artigianale)». Già 211famiglie in 10 Regioni hanno potuto usufruire di questo servizio che presto arriverà in tutta Italia. Un altro battito d’ali che, replicato, potrà fare la differenza.

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