Totti e Spalletti, per una dolce pace ci vuole un bicchiere d'amaro

L'Amaro Montenegro festeggia i 140 anni dalla fondazione regalandosi uno spot che è già virale grazie al Mister e al Pupone
October 28, 2025
Totti e Spalletti, per una dolce pace ci vuole un bicchiere d'amaro
Francesco Totti e Luciano Spalletti alla presentazione milanese all'Anteo dello spot dell'Amaro Montenegro di cui sono protagonisti
L’emozione per l’amicizia ritrovata? Sembrerà strano, ma può anche avere un retrogusto amaro. Quello dell’Amaro Montenegro, storica azienda nata a Bologna nel 1885, che per festeggiare il 140° compleanno si è fatta un regalo: uno spot con due illustri personaggi del calcio nazionale, mister Luciano Spalletti e il “Pupone” Francesco Totti. L’evoluzione della specie del Montenegro. Si è passati dal mitico veterinario che, in sella al sua sidecar, dal falco ai cavalli  ha salvato tutte le specie animali. Poi c’è stato il tempo dell’allegra brigata di amici capaci delle imprese più incredibili, fino ad oggi che entra in campo, pardon sul set, la strana coppia: Spalletti-Totti. Quelli che… in tandem, per cinque anni a Trigoria hanno lavorato in sinergia per inseguire il sogno del terzo scudetto della Roma arrivando a un passo dall’apoteosi per poi piombare in una storia che l’aedo giallorosso Antonello Venditti avrebbe potuto sintetizzare nel titolo di una sua storica hit, Amici mai. Sì perché a un certo punto i due nevroromantici protagonisti della scena trigoriana hanno vissuto da separati in casa. Nella relazione pericolosa tra l’ex allenatore della Roma e il suo eterno Capitano ci fu una rottura insanabile, volarono gli stracci e il ritornello vendittiano venne rivisto e corretto in chi “non si ama come noi”. Per difendere l’onore del Capitano, umiliato e relegato da Spalletti all’indecorosa panchina (era ormai un 40enne con un grande futuro alle spalle) scese in campo anche l’ex moglie, Ilary Blasi, che sui social diede a Spalletti del “piccolo uomo”,  vattene via.
Vicende amarissime, ma del decennio scorso. A otto anni dall’addio al calcio del Pupone ne è passata di acqua sotto i ponti di Roma. Nel mezzo scorre il fiume e sul Lungo Tevere avevamo già assistito alla “tregua di Natale” (novembre 2023) diretta dalla regia del presidente della Federcalcio Gabrielle Gravina che portò Totti e Spalletti a riabbracciarsi davanti ai bambini malati dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma. Alla storica riconciliazione seguì la telefonata amichevole in diretta radiofonica nel programma di Fiorello. Ma dalla tregua di stato alla dolce pace definitiva, c’è voluto l’Amaro Montenegro. “C’è voluta la forza delle 40 erbe selezionate e distillate e la filosofia del “sapore vero” delle buone relazioni, come l’amicizia”, ha sottolineato il Chief Marketing Officer Spirits di Montenegro Alessandro Soleschi. L’idea originale e molto efficace, più che folle, di mettere insieme la strana coppia è poi venuta alla pupilla di casa Montenegro, Lorenza Guerra Seràgnoli che, da tifosa sfegatata della “Maggica” confessa: “Avrei tanto voluto lavorare nella Roma, ma non ce l’ho fatta e così ho messo in piedi l’agenzia LGS Sport Lab e ho coronato il sogno di poterlo fare con Francesco Totti”. Con suo fratello Leonardo Guerra Seràgnoli, per la prima volta hanno lavorato a un progetto condiviso che è stata la produzione dello spot Dove c’è amicizia. “Spot che sta diventando virale, anche grazie alla battuta di Totti, “mo parliamo”, informa Vincenzo Vigo, Ceo di Mosquito e consulente di Montenegro che ha collaborato alla realizzazione del corto pubblicitario che si avvale della voce narrante dell’attore Filippo Timi. Ma attenzione, ringraziamo fin da ora l’Amaro Montenegro per averci dato la conferma: Francesco Totti è il più grande attore comico (naturale) del panorama non solo romano. Leonardo Guerra Seràgnoli che ha prodotto anche Vermiglio di Maura Delpero (vincitore di 7 David di Donatello e film italiano candidato nel 2025 agli Oscar) va orgoglioso di questo mini “spaghetti western” ambientato nella periferia romana. Uno spot che avrebbe potuto girare volentieri anche il maestro del genere, Sergio Leone. I maligni in sala alla presentazione milanese dal Palazzo del Cinema Anteo, hanno sussurrato: “Potevano intitolarlo Per un pugno di dollari”.  Quelli che in effetti sono serviti, i dollari, per ingaggiare lo Spalletti a spasso dopo l’esonero dalla Nazionale che fa da ottima spalla a Totti, il quale, in attesa di occupazione dirigenziale (magari nella Roma post-Usa?) prova anche lui a fare un americano a Roma. Il risultato finale è esilarante, quanto la battuta successiva al “Mo parliamo”: “Ma perché hai buttato la giacca per terra?”, chiede il Pupone, e mister Spalletti risponde: “Perché fa scena”.
A sorpresa, la giacca riappare in sala e viene donata da Totti al suo “ex nemico” con l’invito a indossarla “quando guidi il trattore” nella tenuta di Montaione. Siamo allo scambio dei doni. Nei giorni bui dell’abbandono alla Roma, Spalletti aveva regalato al Capitano un modellino della Deloreal, la mitica auto del film Ritorno al futuro. Nel backstage di “Dove c’è amicizia” Totti fa arrivare una vera Deloreal. Apparizione che spiazza  Spalletti quanto una delle scucchiaiate del Pupone, e una volta saliti a bordo decidono, ormai da quasi amici, che è “tempo di andare avanti”. “E mo parliamo pure, che fino adesso non c’abbiamo avuto manco er tempo”, chiosa Totti. Dietro l’angolo per l’allenatore ci sarebbe la chiamata del secolo: la Juventus. In caso di fumata bianca, forse imminente, l’ex ct Lucio da Certaldo arriverebbe alla corte della Vecchia Signora da ex nemico storico, in quanto ex condottiero di grandi sorellastre acerrime dei bianconeri, quali Roma, Inter e Napoli. Accordo possibile con la Juve? Per lui, che dribbla la domanda, risponde il mattatore Totti: “Per me sì, potrebbe allenare a 100 km da qui (distanza da Milano a Torino). Però bisogna vedè se trova il casello chiuso”, risata plateale. Al momento sembrerebbe più facile e gradito a tutti un sequel dello spot dell'Amaro Montenegro. E la considerazione finale sull’amicizia sincera e sul senso dell’esistenza, spetta a mister Spalletti: “La vita, bisognerebbe viverla al contrario”.

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