giovedì 8 febbraio 2018
Tasso di irregolarità al 65%. Le priorità del 2018: lavoro nero, caporalato, logistica, trasporto, false cooperative, tirocini, distacco transnazionale. Richiesta l'assunzione di 150 nuovi ispettori
Oltre 180mila controlli nel 2017
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Lavoro nero, caporalato, logistica, trasporto, false cooperative, tirocini, distacco transnazionale. Sono questi alcuni dei settori prioritari di intervento per l’attività di vigilanza in materia lavoristica e previdenziale-assicurativa che verrà svolta nel 2018 dall’Ispettorato nazionale del lavoro, con la finalità di potenziare il contrasto dei fenomeni del lavoro sommerso e irregolare e la lotta all’evasione ed elusione contributiva. Il documento di programmazione dell’attività è stato illustrato dal capo dell’Ispettorato, Paolo Pennesi, nel corso della riunione della Commissione centrale di coordinamento dell’attività di vigilanza che si è tenuta questa mattina alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti.

«Sulla scorta dei risultati del primo anno di attività dell’Ispettorato – ha detto il ministro – dobbiamo ulteriormente qualificarne l’attività di vigilanza, anche attraverso un rafforzamento della capacità di intervento: per questo ci siamo attivati, in linea con quanto previsto in legge di bilancio in tema di lavoro nella pubblica amministrazione, per richiedere l’assunzione di 150 nuovi ispettori». La programmazione della vigilanza nel 2018 parte dall’esperienza realizzata nel primo anno di attività, che ha evidenziato un aumento di alcuni fenomeni di violazione della legge, per esempio in materia di somministrazione illecita di manodopera, e la necessità di dedicare maggiore attenzione ad alcuni settori come quello della logistica e delle false cooperative. Non mancherà un forte e costante impegno, anche in collaborazione con altre istituzioni, nel fronteggiare i fenomeni del caporalato e dello sfruttamento di manodopera. Nel corso di quest'anno proseguiranno gli accertamenti avviati sul finire del 2017 sul colosso della distribuzione Amazon e sulla compagnia aerea Ryanair.

L’attività di vigilanza svolta nel 2017 ha consentito il pieno raggiungimento dell’obiettivo stabilito dalla Convenzione per il triennio 2017/2019 sottoscritta con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, registrando oltre 180mila controlli di cui oltre 160mila specificatamente finalizzati alla verifica della regolarità dei rapporti di lavoro. I dati evidenziano l’abbattimento del fenomeno della sovrapposizione degli interventi ispettivi e registrano risultati assolutamente significativi durante il periodo più delicato per l’avvio della nuova Agenzia impegnata, fra le altre cose, nella realizzazione di percorsi formativi che hanno interessato circa 350 ispettori dell’ex ministero del Lavoro e 1.300 ispettori degli Istituti.

Dagli accertamenti conclusi entro l’anno di riferimento risultano 103.498 aziende irregolari che evidenziano un tasso di irregolarità pari al 65%; pertanto, circa due aziende su tre sono state trovate in una situazione di irregolarità. Inoltre, il numero dei lavoratori irregolari, pari a 252.659, presenta un consistente incremento, pari al 36% rispetto al dato del 2016. Gli accertamenti finalizzati al contrasto del lavoro sommerso hanno portato, inoltre, alla individuazione di 48.073 lavoratori in “nero” e cioè un lavoratore in nero ogni due aziende irregolari. L’ammontare dei contributi e premi evasi complessivamente recuperati è pari a 1.100.099.932 milioni di euro, in linea con l’anno precedente.

Caporalato in agricoltura

Nel corso del 2017 in agricoltura sono state effettuate 7.265 ispezioni. Sono stati accertati 5.222 lavoratori irregolari, di cui 3.549 in “nero”, con un tasso di irregolarità superiore al 50%. Particolarmente significativi sono i risultati concernenti l’attività di polizia giudiziaria, finalizzata all’individuazione del “reato di caporalato”. In particolare si segnala il deferimento di 94 persone all’autorità giudiziaria, delle quali 31 in stato di arresto e con l’individuazione di 387 lavoratori vittime di sfruttamento.

Esternalizzazioni fittizie
L’accertamento di tali fattispecie illecite ha coinvolto, nel corso dell’anno, complessivamente 9.895 lavoratori che risultano distribuiti nei principali settori di attività di seguito indicati: Trasporto e magazzinaggio (1.965), Costruzioni (1.609), Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (1.378), Attività manifatturiere (1.172), Altre attività di servizi (1.064), Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (1.026).

Cooperative di lavoro

Su un totale di 3.317 cooperative ispezionate, 1.826 sono risultate irregolari (pari a circa il 55% delle cooperative ispezionate). È emerso, inoltre, un numero di 16.838 lavoratori irregolari, di cui 1.444 totalmente “in nero”. Fra le iniziative di maggior rilievo si segnala un’azione congiunta con la Guardia di finanza nei confronti della cooperativa M&G Coop. Multiservizi – impegnata nel somministrare personale a prezzi estremamente bassi lucrando sulle retribuzioni dei lavoratori ed evadendo la contribuzione obbligatoria – alla quale sono stati contestati numerosi illeciti penali, amministrativi e recuperi contributivi per circa 30 milioni di euro. L’attività illecita di questa falsa cooperativa, di cui hanno usufruito circa 4mila imprese, avrà conseguenze sugli stessi utilizzatori che saranno chiamati a rispondere solidalmente delle somme ingiunte; da qui la raccomandazione alle aziende di diffidare di realtà pseudo-imprenditoriali che propongono costi del lavoro così bassi da risultare evidentemente contrari alla legge.

Salute e sicurezza

La vigilanza in materia di tutela della salute e sicurezza nei settori di competenza dell’Inail (principalmente edilizia), ha interessato 22.611 aziende, sono state contestate 36.263 violazioni prevenzionistiche, di cui 28.364 penali e 7.899 amministrative. Per quanto riguarda il tasso di irregolarità delle aziende ispezionate lo stesso si attesta al 77,09% con un numero di aziende irregolari pari 17.580 a fronte di 22.805 accertamenti definiti.

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