mercoledì 20 giugno 2018
I nuovi motori 1.5 a benzina e soprattutto 1.6 diesel fiori all'occhiello della quinta generazione. Una scelta coraggiosa quella di continuare ad investire sulle propulsioni a gasolio
La nuova Mercedes C 200

La nuova Mercedes C 200

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La sfida è aperta, il risultato incerto, i feriti sul campo sempre di più. Ma ha comunque qualcosa di romantico la strenua battaglia di chi difende il diesel e continua a proporlo sotto il cofano delle proprie auto, investendo milioni di euro per migliorarlo e renderlo ecologico. Su questo fronte, nessuno è più convinto e attrezzato di Mercedes, che pure sta pagando un prezzo alto per questa scelta. Così, nel giorno della presentazione della nuova gamma della Classe C – il modello centrale della sua offerta dopo 9,5 milioni di esemplari venduti dal 1982 ad oggi includendo anche la progenitrice 190 – la notizia vera non riguarda gli aggiornamenti estetici ma l’offensiva sul fronte dei motori, con i nuovi 1500 a benzina e soprattutto 1600 diesel.

«La gamma di propulsori inediti e di provenienza al 100% Mercedes, sono caratterizzati da livelli di rendimento energetico ed emissioni di spicco, tanto di soddisfare già oggi le norme che seguiranno alle imminenti Euro 6d Temp», assicurano con orgoglio i tecnici del marchio tedesco. Si tratta di due quattro cilindri a benzina di soli 1.5 litri, che vanno a sostituire il precedente 2.0, e che grazie alla presenza del sistema aggiuntivo a 48 V (EQ Boost) aggiungono una spinta elettrica al già elevato potenziale di questa moderna unità turbo consentendole l’omologazione ibrida. Con questa unità ad esempio la Mercedes C200 ha un consumo combinato di 6,8-6,3litri di benzina per 100km ed emissioni di CO2 nel ciclo combinato pari a 154-144g/km.

Anche il nuovo 1.6 diesel è una derivazione del quattro cilindri 2.0 ma votato al massimo dell’efficienza, cioè contenimento dei consumi ed esaltazione delle prestazioni. «Le soluzioni adottate da Mercedes – annuncia il marchio di Stoccarda – permettono anche di ridurre drasticamente le emissioni di ossidi di azoto (NOx) della Classe C in modo non solo da da rispettare già oggi i valori limite futuri, quelli del 2020, ma addirittura di restare circa ad un terzo di quanto previsto (120 mg/km)». Una scelta coraggiosa, ma anche obbligata, mentre infuriano le battaglie legali in Germania. Proprio pochi giorni fa in seguito a un rapporto della KBA, dal quale erano emerse irregolarità nei device per il controllo delle emissioni, dopo due incontri tra il Ministro dei Trasporti e il ceo Dieter Zetsche, a Mercedes è stato imposto il richiamo di 774.000 veicoli in tutta Europa, esemplari diesel del Suv GLC e della stessa Classe C per un aggiornamento del software. Daimler continua a respingere le imputazioni, tuttavia l’accordo consente al Gruppo di evitare pesanti sanzioni.

Ora arriva anche il profondo intervento estetico e di contenuti sulla Classe C che riguarda l’intera gamma nelle sue quattro declinazioni (berlina, station wagon, cabrio e coupé) e per le versioni ad alte prestazioni Amg, con 6.500 componenti modificati rispetto alla generazione precedente e il trasferimento a questa famiglia “media” di contenuti e funzioni di categorie superiori come Classe E e Classe S. Di gran livello, ma era quasi scontato, le prime impressioni di guida: davvero reattivo il 1.6 diesel mentre sportività e dinamica accresciute regalano alla Classe C una modernità sconosciuta ad alcune generazioni precedenti. I prezzi partono da 37.200 euro.

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