martedì 6 giugno 2023
La storia del marchio di Stoccarda nel nostro Paese iniziò nel 1973: da allora 2 milioni di auto vendute, e un cammino fatto di tecnologia ed innovazione
Mercedes-Benz e l'Italia, 50 anni sotto il segno della Stella
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rcedes-Benz festeggia i suoi primi cinquant’anni di attività ufficiale nel nostro Paese: una vera e propria storia d’amore con l'Italia dove la Casa di Stoccarda ha venduto fino ad oggi oltre 2 milioni di unità, tra automobili e veicoli commerciali. Un matrimonio di successo in cui “Il merito principale va alla grande azienda che abbiamo l’onore di rappresentare - affermava Piero Boccanelli, presidente Mercedes-Benz Italia dal 1973 al 1981 -, alla sua capacità di produrre auto di eccellenza, agli uomini che la dirigono, alla nostra volontà, il nostro continuo sforzo di anticipare le evoluzioni e i cambiamenti socioeconomici, la nostra costante determinazione nell’affermare e nel portare avanti i valori chiave del marchio Mercedes-Benz e la sua immagine”. Cinquant’anni che sottolineano come l’industria automobilistica, più di altri settori, abbia colto i mutamenti sociali e lo sviluppo economico realizzando prodotti e soluzioni di mobilità in sintonia con la cultura, le esigenze e le aspettative di una società che nel corso degli anni ha completamente cambiato il proprio modo di muoversi e comunicare.

Gli anni ’70-'80. Mercedes-Benz Italia festeggiale sue nozze d’oro, segnate dal legame tra due culture, quella tedesca e quella italiana, che nel corso degli anni si sono integrate, con una presenza sul territorio che va ben oltre la semplice vocazione commerciale. Una storia che inizia il 18 aprile 1973 a Roma, quando la casa automobilistica tedesca, cavalcando l’ondata di cambiamento ed innovazione che stava colpendo il settore automobilistico e della mobilità in generale, fondò Mercedes-Benz Italia. La filiale ufficiale della Stella fu aperta a Roma, in via degli Abruzzi 3, ed inizialmente fu dedita esclusivamente alla vendita di veicoli commerciali ed industriali. Il 75% di proprietà di Casa Madre e il restante 25% di Autostar, importatore di autovetture dal 1959 e l’artefice della rete commerciale italiana. Acquistare una Mercedes-Benz era un privilegio: un trattamento di lusso, una lunga attesa, un prezzo più elevato e non si poteva parlare di sconti, né tantomeno di portare in permuta un’auto che non avesse la Stella.

Per Mercedes in Italia gli anni ‘70 rappresentano la crescita dell’organizzazione, dei processi, della rete di assistenza e, dal 1978, la nascita della Merfina, la finanziaria captive ufficiale. Hans Breithaupt, primo a guidare la Mercedes-Benz Italia in qualità di Amministratore Delegato, fu anche tra i maggiori promotori di questa nuova scommessa italiana, tanto da accettare apertamente la sfida dell’allora presidente Boccanelli: “Mi faccia fare a modo mio per un anno e vediamo i risultati; se non arrivano, mi dimetto”. E tutto funzionò per il meglio. Negli anni ‘80 Mercedes triplica i suoi volumi in Italia rispetto alla fine degli anni ‘70. Sono gli anni dei capolavori dell’italiano Bruno Sacco, a capo del centro stile della Stella, che ha disegnato linee di successo, immortali. La rete commerciale e di assistenza, e l’intera organizzazione ben gestiscono l’allargamento della gamma verso l’alto con la nuova S, il SEC e la leggendaria G. Ma soprattutto verso il basso, con l’arrivo della Baby Benz. La 190 del 1982, fu inizialmente contestata internamente perché si temeva potesse diluire l’esclusività del marchio con clienti con minor disponibilità economica e blasone. Nulla di più sbagliato: la 190 divenne istantaneamente un’auto di gran moda e successo preludendo e preparando il trend di crescita dei due successivi decenni.

Gli anni '90.

Gli anni '90, sono gli quelli della grande affermazione e della crescita di Mercedes-Benz in Italia: da 40.000 vetture e vans del 1989 si passa a oltre 80.000 del 1999. Le offensive di prodotto allargano la gamma verso tutte le direzioni. Dal fattore K del motore KOMPRESSOR che rende le nuove Stelle potenti anche sotto i due litri, alla SLK e CLK che rinnovano il mito delle Roadster e Coupè con la Stella parlando dritto al cuore di un pubblico più ampio e sensibile alle prestazioni. E poi la Classe A, la smart, la ML, senza dimenticare il Vito, la Classe V e lo Sprinter che segnano la trasformazione dei veicoli commerciali in Vans premium. Ma per far questo non bastava il prodotto. Fu predisposta l’organizzazione. I margini dei concessionari da fissi divennero variabili in funzione dei risultati. Fu creato un settore dedicato alla gestione dell’usato e delle flotte per accompagnare la crescita verso i nuovi target. E fondamentali furono il marketing e la comunicazione che resero ancora più desiderabili, attraverso un chiaro posizionamento, i nuovi modelli che arrivavano sul mercato. Intanto, nel 1995 in via Giulio Vincenzo Bona a Roma viene inaugurata la nuova, attuale e futura, sede di Mercedes-Benz Italia.

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