sabato 13 gennaio 2024
Le vetture a 4 posti di dimensioni ridotte sono popolarissime in Giappone e presto potrebbero diventarlo anche da noi. Sarà Hustler la prima per l'Italia?
La Hustler di Suzuki

La Hustler di Suzuki - .

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Tra il dire e l’importare ci sono quasi 10mila km di distanza ma soprattutto una visione culturale e normativa agli antipodi. Però, la possibilità di vedere sulle strade europee le kei car non è più lontana come un tempo. Perché, a sorpresa, è arrivata anche la "benedizione" politica da Luca de Meo, Ceo del gruppo Renault e presidente di Acea (l’associazione dei costruttori europei) che in una recente analisi sull’industria impegnata nella transizione green, ha invitato a guardare «cosa hanno creato i giapponesi con le kei car, l’esempio perfetto di quello che dovremo fare anche noi». In più, il manager italiano auspica supporti finanziari, agevolazioni all’acquisto, pedaggi ridotti e politiche che rendano le piccole auto accessibili ai centri storici, proprio come succede per le kei car nel Sol Levante.

Insomma, i tempi sono maturi (forse, va detto) per l'arrivo di uno dei simboli dell'automotive nipponico, nato sulle rovine della Seconda Guerra Mondiale per aiutare la ripresa del Paese. Le kei car sono vetture per quattro persone con dimensioni massime stabilite per legge: 3,40 metri di lunghezza, 1,48 di larghezza e non oltre i 2 metri di altezza: da qui carrozzerie molto alte (quasi da fumetto) per potere garantire una buona abitabilità in una lunghezza ridotta, quasi 30 cm in meno di una Panda. La cilindrata massima è di 660 cc, la potenza massima di 64 Cv. Ma in Giappone piacciono molto: nel 2022 ne sono state immatricolale 1,22 milioni, pari al 36% di quota di mercato. Leader di mercato è la Suzuki con 377.605 unità, il che fa capire perché la casa di Hamamatsu, - vedendo la richiesta di auto compatte e a prezzi competitivi - pensi seriamente a metterle sul mercato. Il loro prezzo - tradotto in euro - varia dai 6.500 dei modelli basici ai 12.000 euro e oltre di quelli raffinati. E non bastasse, godono di buoni vantaggi fiscali al momento dell'acquisto, agevolazioni legate all’utilizzo come bollo e pedaggi ridotti e tariffe assicurative più basse.

Uno dei luoghi comuni che ne ha impedito sinore l'arrivo nel Vecchio Continente è rappresentato dalla (presunta) pericolosità di veicoli piccoli e leggeri, che peraltro sono ideali nelle manovre da traffico urbano. Ma nonostante siano effettivamente auto, la sicurezza e i sistemi di assistenza alla guida sono di alto livello, certificati secondo gli standard giapponesi del JNcap, paragonabili a quelli di EuroNcap. Sei airbag sono obbligatori come l’avviso del superamento corsia, la frenata automatica d’emergenza, il riconoscimento segnali stradali, l’avviso di stanchezza sono di serie sulla maggior parte dei modelli in vendita. Va sottolineata un'altra peculiarità delle kei-car: sono vetture che richiedono pochi materiali per essere costruite quindi incidono in misura limitata sul costo per la Casa, ma soprattutto ingombrano, consumano ed emettono davvero poco e quindi sono (paradossalmente) più green di tanti modelli elettrici. Quello che manca, in definitiva, è una normativa specifica di omologazione per una nuova categoria di auto. Nell'attesa, Suzuki sta ragionando seriamente di importare Hustler, un crossover in miniatura: a metà strada tra Jimny e Wagon R+ per le dimensioni e con un'aria da mini-Hummer che mette subito di buon umore.

Il frontale è ispirato ai fuoristrada con fari rotondi, una mascherina cromata e un possente paraurti con inserti in plastica grezza. La carrozzeria è molto squadrata, sottolineata da poche linee rette in fiancata e dai passaruota in plastica scura. La verniciatura bicolore arancio e nero alleggerisce il look del posteriore, mascherando il lunotto verticale. Dimensioni ovviamente da kei car: lunghezza 3,39 metri, larghezza 1,47 e altezza 1,68 con un peso di 830 kg. Disponibile a trazione anteriore o integrale, monta un tre cilindri turbo con intercooler da 64 Cv di potenza e 98 Nm di coppia che il motorino elettrico da 2 kW rende un mild hybrid secondo il collaudato schema Suzuki. Il cambio Cvt, grazie ai paddle al volante che per ora è a destra della plancia, si può utilizzare anche in modalità manuale a sette rapporti. Le emissioni cono stimate attorno ai 75 g/km mentre i consumi dichiarati sono straordinari, 23-24 km/litro. Ogni piccolo spazio in abitacolo è sfruttato come portaoggetti di varie forme e dimensioni, non manca un cestino amovibile nascosto sotto il cuscino del sedile del passeggero. Inoltre, reclinando i sedili si ricava un piano perfettamente piatto adatto anche ad ospitare, oltre a ogni tipo di bagagli, anche due persone per una notte in campeggio, caratteristica molto apprezzata in Giappone, per quanto spartanissimo. Prezzi e data d'arrivo sul mercato sono da stabilire ma non c'è dubbio che le premesse di Hustler siano interessanti.

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