venerdì 10 novembre 2023
Era il 21% nel 2005. Da un'indagine tra 2500 pmi si evidenzia un gap di competenze digitali e una percentuale elevata di cargiver (18%)
L'Italia non è un paese per giovani: il 37% dei lavoratori ha più di 50 anni
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I lavoratori italiani sono sempre più vecchi per effetto dello spostamento in avanti dell'età pensionabile e delle dinamiche demografiche. Nel 2022 il 37% degli occupati aveva un'età compresa tra i 50 e i 64 anni. Erano il 21% nel 2005 e il 27% nel 2012. E più di un imprenditore su quattro, tra quanti hanno ravvisato l'invecchiamento del proprio personale, giudica tale fenomeno uno svantaggio, che potrebbe compromettere la capacità di gestire i carichi di lavoro o di impiegare nuove tecnologie, l'adattabilità a nuove mansioni e la disponibilità alla flessibilità di orario. Il 41% valuta non adeguate le competenze digitali dei lavoratori in età più avanzata e più della metà ritiene che sarebbe utile svilupparle ulteriormente.

Sullo sfondo di un Paese che invecchia ha preso il via la fase operativa dell'accordo triennale di collaborazione, stipulato il 31 dicembre 2022, tra la Presidenza del consiglio dei ministri e l'Inapp (l'Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche). Il programma di lavoro è stato presentato nel corso dell'incontro di apertura presso la sede del dipartimento per la Politiche della famiglia e prevede l'individuazione e attuazione di politiche e strategie di promozione dell'invecchiamento attivo.

Secondo una recente rilevazione Inapp su un campione di 2.500 piccole e medie imprese, rappresentativo di oltre 150mila pmi italiane, oltre il 20% degli imprenditori ha riscontrato l'invecchiamento del personale negli ultimi 5 anni. Tra questi, appunto, oltre il 28% considera l'aumento dell'età del personale uno svantaggio. L'indagine Inapp-Plus 2022, evidenzia che tra gli over 50 inattivi, ma in età lavorativa e non ancora pensionati, il principale motivo di abbandono o perdita dell'ultimo impiego è stato l'impegno nell'assistenza ai familiari (31%), in particolare la cura dei figli (27%) e che nella medesima classe di età, sono il 52% coloro che cercano ininterrottamente lavoro da più di un anno.

Quello lavorativo è solo uno degli aspetti dell'invecchiamento che saranno affrontati nell'ambito dell'accordo. I dati della Sorveglianza Passi d'argento, ad esempio, evidenziano che il 18% degli over 64 si prende cura dei conviventi, il 13% di familiari o amici con cui non vive, il 4% partecipa ad attività di volontariato. Tuttavia, la disabilità interessa il 13% degli anziani (41% degli over 84) ed è più frequente fra le donne e le persone svantaggiate per condizione economica o basso livello di istruzione. Inoltre, il 15% degli anziani vive in situazioni di isolamento sociale, senza incontrare o parlare al telefono con qualcuno, né partecipare ad attività con altre persone nell'arco di un'intera settimana. Disabilità e isolamento sono le cause principali di sintomi depressivi (9%) e insoddisfazione (18%) per gli anziani.

L'Inapp presidia da molti anni il tema dell'invecchiamento attivo e, in questo contesto, affianca il ministero del Lavoro e delle politiche sociali nella partecipazione allo Standing working group on ageing dell'Unece, gruppo di lavoro intergovernativo, attualmente presieduto dall'Italia, composto dai rappresentanti degli Stati membri delle Nazioni unite della Regione europea, da rappresentanti delle organizzazioni internazionali, delle organizzazioni non governative e del mondo della ricerca.

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