lunedì 25 aprile 2016
I manager con una rilevante anzianità nella stessa azienda raggiungono il livello dirigenziale in età anagrafica superiore rispetto a quelli che hanno alle spalle esperienze in diverse aziende e hanno anche retribuzioni inferiori.
In Italia si diventa dirigenti dopo i 40 anni
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In Italia, per raggiungere la qualifica di dirigente serve più tempo che in passato. "Agli inizi degli anni 2000, mediamente si raggiungeva la qualifica dirigenziale tra i 36 e i 38 anni - spiega Paola Marchesi, manager della società di headhunting Executive Hunters - oggi invece soltanto il 9% dei dirigenti ha un’età compresa tra i 35 e i 40 anni e la maggior parte ne ha più di 40: il 21% è tra i 40 e i 45 anni, il 29% tra i 45 e i 50 anni, il 23% tra i 50 e i 55 anni e il 18% tra i 55 e i 60 anni. Su questo allungamento dei processi di carriera incidono fattori diversi, dall'accuratezza dei candidati nel voler vagliare opportunità a fronte di informazioni riguardo la solidità aziendale da un lato, a possibilità di interessanti percorsi di crescita all'interno dell'azienda in cui ci si trova. Infatti, i manager con una rilevante anzianità nella stessa azienda raggiungono il livello dirigenziale in età anagrafica superiore rispetto a quelli che hanno alle spalle esperienze in diverse aziende e hanno anche retribuzioni inferiori".  Secondo la rilevazione compiuta da Executive Hunters, la retribuzione media dei dirigenti d’azienda italiani si attesta attorno ai 120mila euro lordi annui, senza contare la parte variabile, i bonus e i benefit di funzione, che di solito includono auto aziendale e assistenza sanitaria di categoria. Mentre nel 2002 la retribuzione media era di 90mila euro.
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